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Maroni: "Continueremo a respingere i clandestini"

Maroni

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{{IMG_SX}} Incurante della bagarre il ministro Maroni va dritto per la sua strada e rincara la dose. Quanto alle critiche fa spallucce. «Io non replico ad accuse che talvolta sono state pesanti, grevi ed offensive, frutto di mancata conoscenza o addirittura di malafede. La linea dei respingimenti è efficace ed è largamente condivisa dagli italiani». Inoltre, ha aggiunto, «l'azione è in linea con le normative europee ed i trattati internazionali». Poi ha precisato che «chi non è ancora entrato nelle acque territoriali italiane verrà rimandato nel paese di provenienza, chi entra nelle nostre acque verrà accolto come sempre, valutando se ha i requisiti per rimanere in Italia». Le parole di Maroni sono state rilanciate dal capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota. «La gente non vuole l'invasione di clandestini ed è per questo che apprezza la linea di Maroni, che per la prima volta è riuscito a fermare gli sbarchi prima delle nostre acque territoriali, azione questa non solo legittima ma doverosa». Poi una bacchettata al centrosinistra e a quanti «criticano il blocco degli sbarchi, perchè vogliono nascondere il fatto di non essere mai riusciti ad affrontare e risolvere il problema». La prova? «Alcuni di quelli che criticano, due mesi fa dicevano l'opposto». Le parole di Maroni raccolgono il commento positivo del presidente vicario del PdL alla Camera, Italo Bocchino. «Fa bene il ministro a chiarire che i respingimenti alla frontiera di immigrati clandestini proseguiranno senza alcun indugio. L'Italia, per favorire piena accoglienza, integrazione e cittadinanza agli immigrati regolari, ha il dovere di porre in essere una precondizione ineludibile, che è la linea della fermezza verso gli sbarchi, anche al fine di evitare che il nostro paese diventi il ventre molle d'Europa in materia di contrasto all'immigrazione». Il ministro della Giustizia Angelino Alfano va giù duro: «Bisogna far comprendere che le nostre frontiere non sono delle groviere». Ma per il centrosinistra è in atto una violazione del diritto d'asilo e del codice della navigazione. È quanto sostiene il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei, che incalza: «Come Paese occidentale abbiamo il diritto-dovere di prendere in considerazione le storie personali di tutti coloro che si presentano al confine delle nostre acque territoriali. Su questo dovrebbe concordare anche Maroni». Per Piero Fassino del Pd «vanno tutelati gli immigrati clandestini che sono nelle condizioni di potere chiedere il diritto d'asilo. «Bisogna adottare delle procedure che consentano a chi è nelle condizioni, di poterlo fare, distinguendo quello che è il percorso procedurale al quale può accedere chi ha diritto all'asilo, dagli immigrati clandestini». Ha quindi proposto che il governo definisca insieme all'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati quelle che possono essere le procedure più rispettose dei diritti umani e dei diritti civili. Secondo Fassino, «tuttavia, la possibilità di tutelare i diritti di chi è nelle condizioni di poter chiedere l'asilo passa anche per l'essere molto netti e precisi nella lotta alla clandestinità e al traffico dei clandestini».

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