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Silvio volta pagina: "Basta chiacchiere, pensiamo all'Italia"

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Il premier Berlusconi

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Nei palazzi della politica non si parla d'altro. Tra una seduta in Aula, un intervento in commissione, e una riunione di partito, il tema centrale resta sempre uno: la querelle Berlusconi-Lario. Una vicenda che spacca gli italiani - chi a favore dell'uno chi a favore dell'altro -, ma che non sposta gli equilibri. Anzi. Il divorzio tra il premier e la signora Lario non provoca mutamenti significativi negli elettori. Che tendono a considerarla una vicenda dalle scarse influenze sulle loro scelte politiche. Lo confermano tutti i sondaggi. Compreso quello realizzato ieri (e quindi dopo la puntata di Porta a Porta) da Ipr Marketing, secondo cui la fiducia verso il premier resta invariata. Lui nel frattempo, non ne vuole più parlare. Almeno non pubblicamente. Vuole pensare ai dossier sul suo tavolo, al governo del Paese, alle emergenze da affrontare (in primis l'Abruzzo), alla campagna elettorale per le elezioni europee. L'aria ora è proprio questa: un premier che, dopo la puntata di Porta a Porta, con il carico emozionale con cui ha parlato agli italiani, dopo aver lanciato la palla a Macherio chiedendo alla moglie di riconoscere il suo errore, e dopo aver ricevuto da Veronica un «io non mollo», alla fine tira dritto. Volta pagina. Un segnale chiaro di quello che è il ragionamento del Berlusconi post Porta a Porta arriva dalla cena di ieri sera a Villa Madama, organizzata dal premier per la piccola e media impresa. Ad arrivare nella residenza diplomatica della Farnesina anche un nutrito gruppo di ministri, tra i quali Fitto, Alfano, Scajola, Zaia. E non solo. Berlusconi ha deciso di invitare alla cena anche le donne candidate per il Parlamento europeo. In particolare, quei tre nomi selezionati e tanto discussi: Lara Comi (seduta al tavolo del ministro Scajola), Licia Ronzulli e Barbara Matera (posizionata al tavolo del premier). Una decisione che di certo Berlusconi non prende a caso. Lo fa per presentare a tutti e cento gli imprenditori riuniti nel palazzo di Monte Mario, le "non veline" candidate, tutte laureate e impegnate su più fronti, come il Cavaliere ha ribadito più volte, e con notevole esperienza professionale. Il premier si tuffa, quindi, nella sua agenda: ieri ha cominciato con la visita ufficiale al sindaco di Roma Gianni Alemanno, per poi nel pomeriggio tenere una riunione con i vertici di Alitalia e Air France, e in serata cenare con le imprese. Il Cavaliere non vuole quindi perdere ancora tempo in chiacchiere, specie se sulla sua vita privata. Continuando a dimostrare agli italiani di essere «l'uomo del fare». Forte dei sondaggi dalla sua parte, forte del bilancio del primo anno di governo che lui stesso valuta «assolutamente positivo». In una intervista in esclusiva al Gr Rai, in onda stamattina, Berlusconi spiega che, davanti a tutto questo successo un segreto c'è: «Abbiamo saputo trasmettere anche agli italiani un messaggio di serenità, un messaggio di efficienza e tutto questo è stato possibile per la grande coesione della nostra maggioranza e anche per un unità di intenti di un ottima, più che ottima, straordinaria squadra di ministri». Oggi molto probabilmente Berlusconi andrà dal Capo dello Stato. Un incontro con al centro l'allargamento della squadra di governo. Contrariamente a quando annunciato nei giorni scorsi, e cioè la nomina solo di viceministri, il Cavaliere ha confermato ieri l'intenzione di nominare un nuovo ministro: Michela Vittoria Brambilla da sottosegretario, diventerà titolare (senza portafoglio) del Turismo.

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