Fini: L'Aquila capitale del dolore italiano

Ilpresidente della Camera Gianfranco Fini ha espresso pensieri ed emozioni davanti a una folta platea di amministratori e autorità nella vecchia sala consiliare di palazzo dell'Emiciclo per una seduta solenne dell'assemblea regionale sul terremoto e le sue vittime. «Non ci sono dubbi - ha detto - L'Aquila è stata la capitale del dolore italiano. Ci sono state convinte attestazioni di solidarietà della comunità nazionale, grande è stata la vicinanza della comunità internazionale. Questo dramma ha colpito la profonda sensibilità di tutti senza retorica». In un clima di grande dolore, ma anche di grande speranza, dopo aver ascoltato gli accorati appelli per una ricostruzione rapida e certa, in particolare del sindaco, Massimo Cialente, e del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, Fini ha difeso senza tentennamenti le istanze di una comunità profondamente colpita, ma che vuole rinascere. E questo dopo aver toccato con mano il dramma con una visita in via XX Settembre, dove si è soffermato davanti alle macerie della casa dello studente. «L'Aquila è la capitale dell'orgoglio, per la forza morale e la dignità dimostrata: l'Italia intera si è riconosciuta nella forza d'animo e nel controllo degli aquilani - ha aggiunto Fini - è una delle città più belle d'Italia, è stata sfregiata e deturpata dal terremoto, ma deve rinascere. In tal senso è dovere sacrosanto delle istituzioni e dell'autorità nazionale far tornare a brillare il gioiello culturale e paesaggistico del capoluogo abruzzese». Il presidente ha invitato la politica a mantenere unità e solidarietà mostrate nel dramma, evitando polemiche e contrapposizioni, ma ha anche avvertito che le risorse per la ricostruzione e il recupero delle case deve essere congruo. Nello stesso tempo, il presidente della Camera ha rivolto un messaggio alla magistratura, invitata a fare luce sulle responsbilità perchè l'accertamento di violazioni nelle norme costruttive «ha valenza morale». Alla seduta del Consiglio - che ha osservato un minuto di raccoglimento per le vittime e nel corso del quale la sala consiliare è stata intitolata a Sandro Spagnoli, dipendente della Regione morto nel crollo della sua casa in via XX Settembre - sono intervenuti amministratori di altre Regioni. Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna e della Conferenza Stato-Regioni, ha invocato «un nuovo patto sociale per la sicurezza e la legalità»; c'erano poi Mercedes Bresso, presidente del Piemonte, Sandra Lonardo della Campania e Monica Donini, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna, in veste di presidente dei Consigli regionali. Tutti hanno chiesto misure concrete e rapide per la ricostruzione, rivolgendosi soprattutto a Fini.