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Un canto per l'Abruzzo

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Mauro Pagani, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti

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«Pagherei di tasca mia per poter spingere il bottone rewind e fermare tutto a un attimo prima della tragedia. Vorrei riattaccare i quadri nei muri, rimettere gli spazzolini nei bicchieri e i giocattoli nei letti dei bambini. Penso che gli anziani non sentiranno più l'odore delle loro stanze. Noi musicisti, che siamo dei privilegiati, avevamo il dovere di cittadini di fare qualcosa, per sentirci almeno un poco all'altezza dei volontari che sono andati lì». È emozionato Mauro Pagani, il virtuoso multistrumentista ex Pfm e collaboratore di De Andrè o Ligabue. Si capisce che ha davvero sentito sulla pelle l'urgenza di offrire un suo brano di qualche anno fa, "Domani", perché fosse rivisitato per l'occasione tragica del sisma e ricantato da 56 mostri sacri del pop e rock italiano. Tutto «l'arco costituzionale» della nostra musica, dalle star come Liga, Ferro, Pausini, Elisa, Giorgia, Nanni, Pelù, Cremonini, Ferreri, ai senatori come Venditti, Baglioni, Morandi, Vecchioni, Albano, passando per gli eroi underground Afterhours, Baustelle, Morgan, ai rapper J Ax, Frankie Hi Nrg, Marracash, e via elencando. Molti, confessano, non si parlavano da anni, ma guardarsi negli occhi e cantare è stato un attimo. Forse, al di là della retorica è davvero un punto di svolta per la musica italiana, troppo spesso immersa nelle proprie piccinerie egotiche. «È stato un miracolo nato dalla fretta», lo definisce Mauro assieme a Lorenzo "Jovanotti" Cherubini e Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro. Non sono passati più di quattro giorni dalle prime telefonate fra i tre promotori, sino all'incisione collettiva. Tutti fisicamente riuniti (a titolo gratuito, e sotto l'egida discografica di Caterina Caselli) negli studi milanesi di Pagani affinché "Domani 21-04-2009" vedesse la luce dopo una registrazione e sopratutto un missaggio che davvero hanno del miracoloso. Anche perché il risultato finale non è un pastrocchio, ma conserva una sua continuità, molto coinvolgente, nonostante gli stili diversi degli interpreti. «Quasi sessanta cantanti per trenta righe di testo - spiegano i tre produttori artistici del disco - ma tutti si sono messi lì con totale disponibilità, senza chiedere spazi maggiori per la propria voce. Però senti quella frase di Battiato, cinque parole, e lì c'è tutta la sua anima artistica. E così gli altri. L'unica certezza di partenza era che la parte in inglese fosse perfetta per...Zucchero». In certi momenti l'atmosfera era quella «gioiosa e creativa di un collettivo studentesco. Sembrava una manifestazione. Una giornata storica, anzi onirica», la definiscono Sangiorgi e "Jova". L'obiettivo di "Domani", trasmessa per la prima volta in tutte le radio d'Italia alle 3.32 nella notte appena trascorsa, a un mese esatto dal sisma, è di vendere almeno un milione di copie del cd (che dal 15 maggio sarà in vendita con tanto di videoclip e versione strumentale al prezzo di 5 euro), e altrettante del formato digitale, disponibile su internet da venerdì 8. Il ricavato, che sarà costantemente monitorato attraverso il sito www.domani21aprile2009.it,  sarà destinato alla ricostruzione, restauro e consolidamento del Conservatorio Alfredo Casella e del Teatro Stabile d'Abruzzo dell'Aquila. Un target individuato per garantire trasparenza nella gestione dei fondi: le iniziative di beneficenza del rock del passato (in primis il Live Aid di Geldof) insegnano che occorre cautela nel passaggio dal dato creativo a quello gestionale. Ma ormai la musica italiana si è messa in moto per l'Abruzzo, e non sarà sensato fermarla. Il 21 giugno a San Siro il megaconcerto delle ladies (Pausini, Giorgia, Elisa, Mannoia e decine di altre voci femminili), poi si penserà al concertone degli "Artisti uniti per l'Abruzzo". Quando lo avvicini, Pagani ipotizza una data a fine estate «e se i promoter si mettessero d'accordo, Roma sarebbe l'ideale». Lorenzo approva, «perché adesso sono i giorni del lutto, e quella dovrà essere una festa». Prima ti suggerisce l'Olimpico, poi si ricorda che a settembre sarà tempo di calcio e allora te la butta lì: «Tutti a cantare al Circo Massimo». Dopo questo disco, ogni cosa sembra possibile.

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