I vescovi criticano: «Più sobrietà»

«Ilrichiamo alla sobrietà ed alla responsabilità per tutti - ha osservato l'arcivescovo di Genova rispondendo ad una domanda sulla fine fragorosa del matrimonio del premier e su un editoriale di Avvenire - è un richiamo sempre molto positivo». Ieri, sulla vicenda, era infatti intervenuto il quotidiano di proprietà dell'episcopato italiano, esprimendo critiche e preoccupazione verso il presidente del consiglio, sia su come sta gestendo il divorzio «mediatico» sia sul capitolo delle candidature per le elezioni europee. «Sappiamo che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qualità delle leggi che contribuisce a varare. Ma la stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti. Non possono esserlo», avvertiva il giornale. Solo in febbraio e in marzo il premier era apparso un paladino dei valori etici e morali cattolici: sulla vicenda di Eluana Englaro e sulla sua volontà di salvarla con un decreto legge urgente (non firmato poi dal Quirinale) aveva raccolto i plausi della Chiesa italiana e del suo quotidiano. Oggi il tono è cambiato, tanto che Pierluigi Bersani (Pd) ha preso atto che «Avvenire ha battuto un pugnetto sul tavolo dopo che la vicenda andava avanti da giorni». «Non oso immaginare - ha però aggiunto con ironia - che sarebbe successo se questa vicenda avesse riguardato Prodi e mi piacerebbe che ci si comportasse con tutti allo stesso modo». L'osservazione non ha fatto sorridere il direttore del quotidiano cattolico, Dino Boffo. Tutt'altro. Immediata la replica al veleno, siglata Av e pubblicata in serata sul sito: «Per noi - vi si legge - parlano i fatti. Fatti che può accertare alla svelta: provi a chiedere - è l'esortazione - al suo collega onorevole (Silvio) Sircana, già portavoce del presidente Prodi, come Avvenire si è comportato allorchè fu lui a ritrovarsi al centro di una storia non poco pruriginosa». A parte questo strascico di polemiche con il Pd, rimane il fatto evidente che la vicenda delle giovani bellezze in lizza per le liste europee del Pdl, con a seguito l'epilogo del menage familiare Lario-Berlusconi, ha creato imbarazzo e sconcerto tra l'episcopato italiano, mentre il Vaticano si è asserragliato dietro un assoluto silenzio. «Questa volta - si leggeva nell'editoriale mattutino di Avvenire - abbiamo vissuto con autentica tristezza il valzer delle candidature».