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Ecco le 25 zone dove risorgerà l'Aquila

L'Aquila, la prefettura dopo il terremoto

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 Sono salite a venticinque le zone dove verrà effettuata la ricostruzione. Non quindi una new town, come subito dopo il terremoto qualcuno voleva far credere, ma nuove zone di sviluppo urbano realizzate secondo alti indici di stabilità. Venticinque zone per una superficie complessiva di novanta ettari. Case a due piani capaci di ospitare in tutto oltre 13.500 persone. Abitazioni che verranno destinate in un primo momento a chi la casa l'ha persa perché distrutta dal terremoto, ma che in futuro, dopo la seconda fase di ricostruzione, verranno destinate a giovani coppie e studenti universitari. Le zone individuate di fatto vengono ancora tenute nel massimo riserbo da parte della Protezione civile. Ma Il Tempo è riuscito ad averne l'elenco. Alcune aree sono pubbliche, altre private, per cui bisognerà procedere a un apposito decreto che permetta l'esproprio in tempi rapidissimi al fine di consentire l'avvio dei lavori. L'obiettivo più volte dichiarato dal premier Silvio Berlusconi, è quello di vederle ultimate entro la fine di settembre. A conti fatti una manciata di giorni a disposizione per realizzare e completare sia i lavori di costruzione che le infrastrutture e le opere di urbanizzazione. Rispetto al primo esame dei luoghi effettuato dal pool della Protezione civile, insieme al sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, le zone per la ricostruzione sono aumentate di diverse unità. Questo l'elenco completo di dove si andrà a costruire: Sant'Antonio, Il moro 1, Cese di Preturo, Pagliate di Sassa, Arischia, San Giacomo, Tempera 1, Bazzano, Sant'Elia 1, Sant'Elia 2, Paganica nord, Roio Piano, Monticchio, Sassa zona polivalente NSI, Civita di Bagno, Paganica sud, Il moro 2, Pianola, Collebrincioni, Assergi, Tempera, Camarda, Paganica sud 2, Paganica est 1, Paganica est 2. Di base è stato stabilito che su ogni ettaro ci andrà una media di 150 abitanti e che per ogni ettaro verrà realizzata, sotto l'abitazione, una piastra antisismica. La zona più importante e maggiormente urbanizzata sarà quella di Bazzano, con dieci ettari e abitazioni per 1.500 persone, seguita da quella di Pagliare di Sassa, nove ettari e 1.350 persone, Cese di Preturo, 7,9 ettrai e 1.185 persone. Importanti numericamente anche le zone di Monticchio e Sassa zona polivalente Nsi con sette ettari e mezzo (1.125 persone cadauna) e di Sant'Antonio, con sei ettari e 900 persone. Adesso bisognerà capire tempi e modi di realizzazione delle casette. Se da una parte Berlusconi ha affidato ogni potere al commissario Guido Bertolaso dall'altra è molto forte la sollecitazione che proviene dai rappresentanti istituzionali degli enti locali che chiedono la possibilità di interagire e soprattutto di coinvolgere le aziende locali. Il rischio reale, motivo per cui non sono state rese note con precisione le particelle catastali dei terreni su cui insisteranno le nuove costruzioni, è quello di una forte speculazione. Nello stesso tempo sia che si proceda con l'esclusivo controllo da parte della Protezione civile, sia che si costituisca una task force che comprende anche le istituzioni locali, un ruolo importante lo svolgerà un osservatorio teso ad evitare infiltrazioni, inquinamento delle gare d'appalto e soprattutto si dovrà provvedere a una direzione dei lavori particolarmente attenta al fine di garantire la massima sicurezza non solo in fase progettuale delle nuove abitazioni ma anche concreta in fase realizzativa. L'Aquila del futuro passa attraverso questi nuovi insediamenti, in attesa dei lavori a lungo termine di ricostruzione in centro storico.

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