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Dussin: «L'opposizione è fuori dall'Europa»

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.È riuscito a disorientarli già una volta battendosi per concedere il voto agli extracomunitari e da allora, ogni tanto, se ne esce, con qualche novità. Oggi però il suo richiamo al ministro Maroni è decisamente strano. Anche noi vorremmo vivere in un mondo migliore, ma questo sarà possibile solo se ci saranno delle ferree regole che garantiscano la sicurezza nel nostro Paese». Dopo queste parole, il vicepresidente vicario dei deputati della Lega, Luciano Dussin, cambia registro. Emerge tutto il suo accento trevigiano e lo spirito battagliero forse appreso seguendo gli insegnamenti del «sindaco sceriffo» Giancarlo Gentilini. Onorevole Dussin eppure sui «presidi spia» Maroni ha cercato di evitare lo scontro con Fini? «Maroni ha cercato di sminuire la polemica con il presidente della Camera decidendo di togliere dal ddl sicurezza quella norma che voleva imporre, anche all'atto di iscrivere i bambini a scuola, l'obbligo di presentare il permesso di soggiorno da parte dei genitori. È stato trovato un compromesso pur non toccando la linea di principio generale del disegno di legge sulla sicurezza». Ovvero? «L'obbligo di presentare il permesso di soggiorno rimane per chiedere licenze, autorizzazioni o iscrizioni di qualsiasi altro genere. Noi con il ddl sicurezza abbiamo uniformato il codice penale alle normative europee. È ora che la sinistra finisca di additarci come quelli che ce l'hanno sempre con gli extracomunitari». Intanto però l'Idv vi ha definito «la parte xenofoba e intollerante del centrodestra». «Sì. Ma mi permetta di dare un consiglio ai colleghi dell'Idv. Ho letto molto bene le loro pregiudiziali di costituzionalità sul disegno di legge. Vadano a presentarle al Parlamento europeo dato che, ad esempio, proprio l'Ue vuole che si prendano le impronte digitali agli extracomunitari». E il democratico Giuseppe Fioroni? Lui addirittura sottolinea una contraddizione di fondo: da una parte eliminate i «presidi spia» e dall'altra mantenete il reato di clandestinità. «Ribadisco, sono normative europee. Pensi che in Francia se un cittadino non denuncia un clandestino rischia di passare cinque anni in galera. Noi abbiamo optato per un provvedimento più blando e soprattutto che vada a tutelere i minori e i pazienti. Non dimentichiamo che infatti non bisognerà presentare il permesso di soggiorno neppure per le prestazioni mediche. Anzi le faccio l'esempio dei tempi di permanenza dei clandestini nei Cie». Ci tenete proprio tanto a quella norma nonostante la bocciatura sia alla Camera che al Senato. «Sì. Anche in questo caso la direttiva europea prevede che i clandestini vengano trattenuti per un periodo massimo di 18 mesi, cosa che accade, per esempio, in Germania. Pensi che Danimarca, Svezia e Inghilterra possono addirittura trattenerli per un periodo illimitato. Noi ne chiediamo solo sei e questa volta tutta la maggioranza è compatta e voterà la norma» Anche l'ultima volta al Senato ne eravate sicuri però poi... «Questa volta c'è un accordo blindato tra le segreterie del Pdl e della Lega. Non ci saranno incidenti di percorso». Siete così sicuri perché pensate che verrà posta la fiducia? «Non si sa ancora. Ma se verrà chiesta è per evitare di analizzare i 300 emendamenti che ha presentato l'opposizione, non certo per paura di voti che potrebbero mancare all'interno della maggioranza».

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