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Berlusconi alla prova del divorzio

Il premier Berlusconi con la moglie Veronica

"Veronica dovrà chiedermi scusa"

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Fine di un matrimonio sotto gli occhi del mondo. Dopo una settimana di passione, cominciata con lo sfogo di Veronica Lario a mezzo stampa e la replica laconica del Cavaliere, dopo le ipotesi fatte e le strategie avanzate, cala il sipario sulla coppia Berlusconi-Lario. Una fine siglata dalla first lady, e della quale, molto probabilmente, il premier era a conoscenza. Da qui il suo malessere e la tensione dimostrata negli ultimi giorni. Dispiaciuto, ma allo stesso tempo arrabbiato. Berlusconi era al corrente di tutto quello che stava succedendo nella sua casa milanese: sapeva delle intenzioni della moglie, e quindi sapeva dell'incontro tra Veronica e l'avvocato. Quello che non sapeva era l'entità di tutta la vicenda, il linguaggio utilizzato dalla first lady con il suo legale, quelle frasi pesanti riportate sul marito, «un uomo che frequenta le minorenni». Ed è proprio questo il commento che arriva dai suoi più stretti collaboratori, quelle poche persone con le quali il Cavaliere si sarebbe sfogato ieri mattina: «Sapevamo del divorzio - racconta uno di loro -. Quello che non sapevamo era il linguaggio utilizzato dalla signora». A quanto si apprende, Berlusconi non avrebbe ancora pensato alla strategia legale da intraprendere, ma la direzione sarebbe quella. Nessuna riappacificazione, dunque, come invece in un primo momento qualcuno aveva ipotizzato. L'intenzione del premier, confidata a un fedelissimo, è ora di vagliare bene tutte le possibilità, anche se l'iter legale è l'ipotesi più probabile. Il tutto senza sollevare polveroni, «senza far diventare questa storia una telenovela». Lo strappo finale in casa Berlusconi è solo l'epilogo di quello che in verità era già nell'aria dopo lo sfogo del 28 aprile scorso all'Ansa, con l'atto di accusa di Veronica Lario sulle veline candidate per le europee e il «ciarpame senza pudore». La notizia dell'avvio della pratica di divorzio, pubblicata ieri dai quotidiani Repubblica e La Stampa e confermata poco dopo dalla stessa Lario, ha un immediato effetto deflagrante. I cronisti si sono precipitati in via del Plebiscito per intercettare il premier. Ma da subito, la linea decisa da Berlusconi e dal suo staff è "silenzio". Dopo un lungo consulto con il suo avvocato Niccolo Ghedini, i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, per decidere la strategia da seguire con i media, intorno alle 11 il premier insieme a suo fratello Paolo Berlusconi è uscito da palazzo Grazioli in auto. I tanti cronisti, in attesa all'uscita, si sono avvicinati nella speranza di avere un commento del Cavaliere. Niente da fare. Berlusconi ha fatto solo un cenno di saluto con la mano senza fermarsi. Poi, in elicottero fino ad Arcore dove ai giornalisti che lo attendevano davanti al cancello della villa ha concesso solo una laconica dichiarazione: «Preferisco non parlare di una questione personale che mi addolora». A convincere Veronica a procedere verso separazione e divorzio, la classica goccia che fa traboccare il vaso, sarebbe stata la puntata del premier lo scorso 28 aprile al compleanno di Noemi Letizia, la diciottenne di Casoria che chiama Berlusconi «papi» e che ha vantato alla stampa una costante frequentazione, anche a Milano e Roma, «perché lui poverino non può sempre venire a Napoli». Per Veronica sono scene davvero inaccettabili. Il giorno dopo ascolta la replica del marito dalla Polonia: in sostanza Berlusconi sostiene che la moglie si è fatta influenzare dalla sinistra e dalla stampa. Lei gli fa sapere tramite la segretaria Marinella che non ha più niente da dire e che il premier meglio si tenga alla larga. Un silenzio tra i due proseguito per tutta la settimana. Anche ieri, con i due a pochi chilometri di distanza, lei nella villa a Macherio con i suoi amici, lui ad Arcore. A questo punto la palla passa agli avvocati, già oggi il premier potrebbe avere un incontro con i suoi legali a Milano. Incontro, stavolta, senza particolari sorprese.

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