Washington ci spinge fuori dalla crisi
Suidiritti civili, poi, ha assunto decisioni di valore anche simbolico come la chiusura di Guantanamo e il ripudio della tortura, senza ricorrere alle vendette giustizialiste che avrebbero spaccato l'America. Una svolta ancor più netta si è avuto nell'orizzonte estero dove la politica della "mano tesa", pur rivolta ai nemici del mondo islamico e dell'America Latina, non ha rinnegato l'impegno statunitense a fronteggiare il terrorismo e a mantenere un ruolo centrale nelle responsabilità internazionali. Con l'Europa Obama ha tentato, forse senza riuscire in pieno, di ristabilire una buona partnership economica e strategico-militare . Con la Russia sono stati superati i conflitti innescati dal progetto dello scudo stellare. E con la Cina, ormai il numero due della terra, l'America ha allacciato quel legame indissolubile che si instaura tra i grandi debitori e creditori. Se è vero che la crisi, partita dall'America, deve essere risolta innanzitutto lì, noi italiani dobbiamo guardare con orgoglio alla collaborazione tra Fiat e Chrysler che contribuisce in maniera significativa a fare un passo avanti in questa direzione. Massimo Teodori