Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Alemanno: «In 10 mesi si è concluso un viaggio che durava da oltre vent'anni»

Gianni Alemanno

  • a
  • a
  • a

Tra i primi ad esprimere la soddisfazione c'è il sindaco della città, Gianni Alemanno, che commenta: «In dieci mesi abbiamo completato un viaggio che durava da anni. Lo status speciale per Roma Capitale è un sogno che la nostra città inseguiva dagli anni '80 e che nonostante le reiterate promesse non era mai stato realizzato». E continua: «Oggi finalmente diventa legge l'attuazione prevista dall'articolo 114 comma 3 della Costituzione e per Roma si apre una nuova epoca che ci permetterà di prendere decisioni più rapide e efficaci non solo per tutelare Roma Capitale d'Italia ma anche per rilanciare il suo ruolo internazionale». Concorde anche il suo vice, Mauro Cutrufo: «Il Parlamento scrive una pagina importante nella storia di Roma. Il suo status di Capitale era scritto nella Costituzione già nel 2001 grazie alla legge costituzionale di modifica del titolo V. Oggi - ha detto Cutrufo - Roma è Capitale formalmente e sostanzialmente ed avrà finalmente una governance da grande Capitale europea e andrà a tutto vantaggio dei cittadini romani». Il sindaco Alemanno ha voluto poi valutareil voto di ieri anche dal punto di vista politico plaudendo all'atteggiamento del Pd che si è astenuto sul voto finale del disegno di legge. Apprezzamento al quale rispondono prima il presidente della Regione, Piero Marrazzo, e poi quello della Provincia Nicola Zingaretti. Da entrambi però arriva un auspicio per il futuro considerando quella di oggi solo una prima, importante tappa di un cammino da intraprendere. Marrazzo infatti spera nei «decreti attuativi, sui quali resta indispensabile la concertazione con l'Ente legislativo regionale». Per Zingaretti, invece, si dovrà dare il via «all'iter per la costruzione della citta metropolitana». E sulla scia del voto di ieri che ha visto una sorta di collabrazione tra maggioranza e opposizione è intervenuto anche il capogruppo dei senatori del Pdl ipotizza: «Da oggi parte la prima grande riforma delle istituzioni. Comincia un percorso che proseguirà per il rafforzamento del governo e la riforma del bipolarismo. Proponiamo a tutti una stagione di riforme. Ci auguriamo che ci sia la collaborazione della sinistra e che le opposizioni abbandonino un atteggiamento conservatore, sposino la causa delle riforme perchè l'Italia ha bisogno di una democrazia più forte, di un governo con maggiori poteri e di un Parlamento rinnovato. Il paese ha bisogno di istituzioni più moderne».

Dai blog