Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sicurezza, il governo si corregge Tornano le ronde e le norme sui Cie

Lampedusa

  • a
  • a
  • a

Forse è tardi, ma il governo prova comunque a correre ai ripari. Dopo la brutta figura rimediata sulla norma, non approvata, che prolungava il periodo di permanenza dei clandestini nei Centri di identificazione e espulsione da due a sei mesi, l'esecutivo cerca di salvare il salvabile. Nel frattempo, infatti, gli immigrati irregolari continuano a lasciare i Cie ed è difficile che si riuscirà, in tempi brevi, a bloccare questa emorragia. Anzitutto perché, per riproporre la norma, il governo ha scelto il «treno» del ddl sicurezza in discussione alla Camera. Una decisione che ha mandato su tutte le furie l'opposizione che ha già annunciato battaglia. Come se non bastasse bisogna capire come si comporteranno i franchi tiratori che, meno di un mese fa, contribuirono a bocciare quella parte del decreto sicurezza. Insomma la strada è piuttosto in salita. Probabilmente per questo il governo, stavolta, ha cercato una mediazione più ampia. Dal testo è stata tolta la norma, contestata dal presidente della Camera Gianfranco Fini e da una parte consistente di deputati Pdl, che dava la possibilità ai medici di denunciare gli immigrati clandestini. Mentre quella sui Cie è stata lievemente modificata. In caso di ritardi o di non cooperazione nel rimpatrio da parte delle nazioni di origine, gli immigrati possano essere trattenuti per 30 giorni più altri 30. Sono previste ulteriori proroghe di 60 giorni più altri 60 «fino ad un periodo massimo complessivo non superiore a 180 giorni» ma, ha spiegato la deputata leghista Carolina Lussana, dovranno essere autorizzate dal giudice di pace. Non si tratta, però, delle uniche novità. Il governo ha deciso di riproporre anche le «ronde» (nella formula già bocciata da Senato e Camera) mentre dovrebbe essere tolta la contestata norma che prevedeva l'oscuramento dei siti internet in caso di apologia o istigazione a delinquere che tante riserve aveva suscitato da parte del «popolo di internet». Il condizionale è d'obbligo visto che la polemica politica continua ad essere accesissima. Alessandra Mussolini, che si era battuta con veemenza contro i «medici-spia» promuovendo la «lettera dei 101», anche dopo l'annuncio della proposta di cancellare la norma, mantiene qualche perplessità e rilancia: «Ora c'è il reato di clandestinità. Bisognerà quindi essere espliciti e chiari su questo tema per non creare problemi di interpretazione». Di tutt'altro parere Donatella Ferranti capogruppo democratico in commissione Giustizia: «Per noi il ddl resta inaccettabile perché contiene molti punti contro i diritti della persona e dei minori». E anche l'Udc ha criticato duramente la riproposizione della norma sulle ronde. «La vittoria delle camicie verdi per il controllo politico del territorio - ha detto Luca Volontè - si è consumata. Una norma contraria ad ogni senso di solidarietà ma anche opposta alla sicurezza. Berlusconi si avvicina alla Lega e si allontana dal Ppe».

Dai blog