Franceschini: le nostre liste più serie del Pdl Sono responsabile anche di un esito negativo
Bettiniintanto ha assicurato il suo appoggio a Franceschini. Un messaggio anche in chiave congressuale, dopo la discesa in campo di Pierluigi Bersani giovedì scorso. Franceschini ha difeso la «qualità» delle liste del Pd e ha invitato a fare il confronto con quelle del Pdl, dove spiccano soubrette e veline. Il segretario del Pd ha sostenuto anche la bontà delle scelte dei capilista (Luigi Berlinguer, David Sassoli, Sergio Cofferati) che sono stati contestati sul territorio da alcuni dirigenti locali. «Siamo al 94%...», ha ironizzato a proposito dei sondaggi di Berlusconi. «Io non credo che gli italiani si facciano condizionare dai sondaggi. In Italia c'è una mobilità elettorale che prima era inaudita. Io guardo a questo, non ai sondaggi». Anche perchè dalle rilevazioni demoscopiche risulta che il 60% degli italiani non ha ancora deciso se recarsi o meno alle urne per le europee. Insomma, per Franceschini si può risalire la china, a patto che non scatti la concorrenza solo tra i partiti del centrosinistra. A Di Pietro, per esempio, ha chiesto di «concentrarsi di più nel contestare Berlusconi che il Pd: se ci togliamo i voti a vicenda, non creiamo le condizioni per vincere». Secondo molti parlamentari del Pd il «mandato a termine» che si è auto-imposto Franceschini al momento della sua elezione è tutt'altro che scontato. Nonostante la rinuncia alla candidatura alle europee, Bettini ha assicurato il «sostengo allo sforzo di Franceschini». L'appoggio sarà «senza riserve e con generosità anche se quest'ultima dovesse essere unilaterale», ha aggiunto con garbata polemica. E dall'ex braccio destro di Veltroni è giunto un altro monito: «Spero che nessuno covi la temerarietà di volere rinviare ancora il congresso». Bettini ha detto che se le Assise si fossero tenute dopo le politiche di aprile, come aveva chiesto Veltroni, «il Pd avrebbe avuto un'altra storia».