Fazio: «Continuo a mangiare salame»
L'unitàdi crisi al ministero del Welfare è al lavoro e sono state messe in campo precise misure di prevenzione, con un rafforzamento dei controlli anche per quanto riguarda gli aerei e le navi provenienti dalle zone a rischio. Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha fornito un primo dato rassicurante: Sono negativi i controlli sui primi cinque viaggiatori italiani che, tornati da zone sensibili per l'influenza dei suini, con alcuni sintomi, si sono sottoposti in Italia ad accertamenti. Presso il Ministero sono stoccate 40 milioni di dosi di farmaci antivirali. Più precisamente: 10 milioni di dosi di Zanamivir (Relenza) e 30 milioni di dosi di Tamiflu sotto forma di polvere, per l'incapsulamento della quale è già stato dato mandato all'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. 60mila dosi di farmaco Oseltamivir (Tamiflu) sono pronte per l'assunzione. La polvere «può essere assunta, in estrema emergenza, in soluzione liquida». Da oggi sarà attivato il numero di pubblica utilità del Ministero del Welfare 1500, a cui i cittadini viaggiatori si potranno rivolgere per ricevere informazioni sull'influenza da suini. Fazio ha voluto fugare i dubbi espressi dall'opposizione. Il presidente della Commisisone parlamentare Ignazio Marino a proposito dei dati relativi alle riserve di farmaci a disposizione, aveva affermato che il Paese «non è pronto a fare fronte ad un'eventuale emergenza legata al virus dell'influenza suina». Fazio ha pure rassicurato sul consumo di carne suina: «Non c'è assolutamente rischio perché - ha precisato - il virus si trasmette per vie respiratorie e non per ingestione. Non solo i maiali italiani non sono infetti ma non c'è rischio intrinseco. Quindi si possono mangiare maiali e insaccati. Io mangio salame, mio figlio mangia sala». «Presto - ha poi annunciato - dirameremo un comunicato agli assessori della Sanità di tutte le Regioni con indicazioni molto precise su come comportarsi in caso di pandemia». Previste, pure, misure restrittive, su aerei (che dovranno presentare un certificato sanitario) e navi (se provengono da porti in zone a rischio). A chi è diretto in Messico sarà dato infine un volantino con tutte le precauzioni da prendere, prime fra tutte lavarsi spesso le mani e indossare la mascherina.