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Bettini si prepara al congresso E «scarica» l'amico Veltroni

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L'excoordinatore del Pd, dopo aver rinunciato tra le polemiche ad un posto per le europee, ieri è tornato a parlare in pubblico. E non a caso lo ha fatto ad un incontro di «Democratici in rete», l'associazione nata per non disperdere, nel processo di transizione verso il Pd, il patrimonio del cosiddetto «modello Roma». Con lui i deputati Michele Meta, Roberto Morassut, Enrico Gasbarra, Paola Concia e il senatore Ignazio Marino. In platea molti volti noti, dal governatore Piero Marrazzo al presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti. Mancava giusto Walter Veltroni e forse non è un caso perché Bettini, dopo aver detto che per ora sosterrà lo sforzo di Dario Franceschini «con generosità, anche se questa non dovesse essere unilaterale», ha punzecchiato l'ex leader del Pd. Anzitutto sul rinnovamento generazionale che non può essere realizzato con i «professionisti dell'online» (e Facebook?) ha criticato il Walter dell'ultimo periodo «responsabile mediatore delle sensibilità di ognuno, piuttosto che il Veltroni del Lingotto. Sembrava più Prodi dell'Unione piuttosto che il profeta di una nuova Italia». Di chi sia la colpa Bettini non lo dice. «Le ragioni le analizzeremo al Congresso» avverte. E lui è pronto alla battaglia.

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