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Eleonora Sasso Qualcuno potrebbe tornare a casa domani, se il sindaco firmerà l'ordinanza che autorizza il rientro negli stabili dichiarati agibili dopo i sopralluoghi.

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Haassunto infatti le proporzioni di una diaspora lo spostamento degli aquilani, dopo la violenta scossa che ha cambiato la prospettiva di vita di intere famiglie, ora inserite nell'elenco dei 64.768 sfollati: in 29.136 alloggiano in hotel e case private della costa, gli altri sono sparsi fra le 173 tendopoli allestite in prossimità delle aree devastate dal sisma e presso parenti o amici fuori regione. Dalle 13.433 verifiche effettuate risulta agibile il 55% delle abitazioni, mentre il 16% sarà agibile dopo interventi di lieve entità. Se ormai si è quasi fatta l'abitudine alle scosse di intensità intorno ai 3 gradi Richter - oggi ne sono state registrate quattro - le due di magnitudo 4.0 avvertite giovedì scorso, una nel pomeriggio, l'altra poco prima di mezzanotte, hanno messo a dura prova i nervi della popolazione, che negli ultimi giorni ha dovuto fare i conti anche con il maltempo. La breve tregua concessa dalla pioggia giovedì mattina ha permesso lo svolgimento tranquillo, all'Aquila, della seduta del Consiglio dei ministri. Ma il corteo degli esponenti di Governo si era appena allontanato dalle zone terremotate, quando un violento nubifragio si è abbattuto sulle 5.635 tende, costringendo gli occupanti a lottare contro fango e acqua. E il freddo ha fatto ripiombare la città nella stagione invernale, che sembrava dimenticata fino a pochi giorni prima del sisma. Il Consiglio dei ministri ha deciso lo stanziamento di 8,5 miliardi per la ricostruzione e si sono moltiplicati gli appelli alla solidarietà e all'impegno per «tornare a vivere». Come quello che vede primo firmatario, tra nomi noti della politica, dell'economia e dello spettacolo, il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. «Più volte ferita dalla natura e dall'uomo - recita l'appello - la città di Federico sempre si è risollevata. La sua storia, la sua cultura, la sua individualità, lo scrigno dei monumenti che custodisce sono le ragioni ideali di un'ulteriore rinascita». Sono 44 i monumenti da ricostruire che, secondo il governo, potranno essere adottati dai Paesi esteri che parteciperanno al G8. Un evento, il G8 all'Aquila, annunciato a sorpresa da Berlusconi due giorni fa. Dopo i primi dubbi sull'opportunità di ospitare l'appuntamento dei grandi della terra nelle aree devastate dal sisma, anche il sindaco, Massimo Cialente, ne intravede il lato positivo. «Sarà un grande impegno. Ci piacerebbe essere vestiti a festa, ma ci troveranno con la tuta da lavoro». E intanto lavora all'ordinanza che dovrebbe consentire di rientrare nel 55% delle oltre 13.000 case controllate. Un documento, spiega, che dovrà ridurre i passaggi burocratici, e che dovrà fare i conti anche con la volontà e il coraggio di ricominciare.

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