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Veltroni scrive a Delanoe: "Gianni non fece saluti romani"

Walter Veltroni

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{{IMG_SX}}«A fare quei saluti non fu il sindaco di Roma». Lo scrive Walter Veltroni al sindaco di Parigi Bertrand Delanoe dopo le polemiche sorte tra i primi cittadini delle capitali a seguito dell'accusa di Delanoe ad Alemanno per i suoi supposti saluti romani. «Caro Bertrand - scrive Veltroni - voglio innanzitutto rinnovare la grande stima e la profonda amicizia che mi legano a te. Stima ed amicizia per la tua persona e per il tuo lavoro di Sindaco che in questi anni ha valorizzato ancora di più il ruolo e l'immagine di Parigi come grande capitale mondiale. Stima ed amicizia che si sono irrobustite negli anni recenti di importante e intensa collaborazione tra Parigi e Roma. Anni nei quali abbiamo lavorato insieme per la realizzazione di eventi di respiro internazionale di straordinario valore culturale e sociale, che hanno rafforzato i legami tra le nostre due città e tra Francia e Italia». «Quei saluti romani in Piazza del Campidoglio da parte di alcuni suoi sostenitori, in occasione dell'elezione a sindaco di Gianni Alemanno, hanno offeso innanzitutto la città di Roma, una città profondamente democratica e antifascista, che conserva intatta la memoria delle Forze Ardeatine, di Via Tasso, della deportazione degli ebrei dal ghetto del 16 ottobre 1943. Episodi tanto più gravi perchè avvenuti in un luogo che "appartiene" a tutta la città, anzi a tutto il mondo». «Noi stessi - ricorda l'ex segretario del Pd ed ex sindaco di Roma - nelle due occasioni in cui fui eletto sindaco di Roma, scegliemmo di non festeggiare al Campidoglio proprio per rispettarne il carattere universale. Io so quello che tu hai detto ieri e cioè che non sarà facile per te avere lo stesso entusiasmo nei rapporti con il comune di Roma che hai avuto nel passato».

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