Salò, polemica tra Berlusconi e Franceschini
Fra partigiani e sostenitori della Repubblica di Salò "ci sono state differenze anche se la pietà deve andare a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, il quale ha anche annunciato che rifletterà sulla proposta di legge che prevede un'equiparazione tra partigiani e repubblichini. Replica del leader del Pd, Dario Franceschini: "Un conto è il rispetto umano, ma non si può equiparare chi combattè dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa tragicamente sbagliata". "Ah, hanno replicato?". A chi gli fa presente la riflessione del segretario del Pd, Dario Franceschini, Berlusconi risponde così. Il premier lascia via del Plebiscito, saluta tra gli applausi curiosi e turisti che lo hanno aspettato davanti Palazzo Grazioli e va ad Onna per celebrare nuovamente il 24 Aprile. Il premier questa mattina in occasione del 64esimo anniversario della Festa della Liberazione è stato all'altare della patria e insieme a lui il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, il ministro della Difesa, La Russa, il sindaco di Roma, Alemanno, il presidente della Regione, Marrazzo e della Provincia, Zingaretti. Per il Cavaliere il classico bagno di folla: Berlusconi ha lasciato piazza Venezia stringendo mani di fan, curiosi e passanti. Qualche risposta alle domande di chi ha voluto stringergli la mano e poi tanti siparietti e battute. Il Presidente del Consiglio, invece, ha risposto assolutamente serio ad una domanda posta da una cronista sulla proposta di legge che giace in Parlamento e sulla quale si intende equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani. Che cosa ne penso? "E' un tema - ha osservato il premier - su cui ancora non ho riflettuto. Ci sono state differenze anche se la pietà deve naturalmente andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa". Berlusconi continuando il discorso ha concluso: "Su questo tema rifletteremo". Ad Onna, iel paese distrutto dal terremoto, ma vicino al quale avvenne una strage nazista nel giugno del '44 anche il segretario del Pd, Dario Franceschini e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Non è andato a Porta San Paolo il sindaco di Roma Gianni Alemanno vista, ha spiegato, a causa della mobilitazione dei centri sociali contro la sua presenza. Celebrazioni in Italia per la festa della Liberazione. Dopo la cerimonia all' Altare della Patria, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è al sacrario militare di Mignano Montelungo (Caserta).