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La Russa: « A Bruxelles noi candidiamo i giovani»

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Saràa quel punto il premier, sciolti gli eventuali ultimi nodi, a dare il via libera all'ufficializzazione. «Non ci sono nomi eccellenti, si rispetterà lo schema del 70-30 tra Forza Italia ed An, molti sono gli europarlamentari riconfermati e si è cercato di fare un pò di spazio ai giovani, conciliando la continuità con la novità», sintetizza al termine della riunione uno dei partecipanti. Anche il coordinatore Ignazio La Russa lascia capire che non ci saranno grandissime sorprese, polemizzando, neppure troppo velatamente, con l'opposizione: «Nelle liste del Pdl non ci sarà nessuno specchietto per le allodole. Non ci saranno calciatori e cantanti e nemmeno giornalisti tv come avviene a sinistra, dove ad ogni tornata elettorale ne presentano uno che dopo 6 mesi si dimette e riprende il lauto stipendio legittimo in Rai». «Verranno ricandidati molti uscenti - spiega ancora La Russa - e abbiamo introdotto un criterio innovativo: cioè che il Parlamento europeo, anzichè essere luogo dove si termina la carriera politica, diventi un momento di formazione per i giovani, che dovranno essere capaci di dimostrare sul terreno della campagna elettorale la loro adeguatezza per quel ruolo». Intanto, continua il clamore suscitato dalle «lezioni» del corso di formazione politica per l'Europarlamento destinate a giovani deputate e ad aspiranti candidate al seggio di Strasburgo del Pdl, molte delle quali vicine al mondo dello spettacolo e senza alcuna esperienza politica. «Può essere mai che il caso di un gruppo di veline candidate da Berlusconi alle europee non abbia suscitato indignazione tra le parlamentari del centrodestra e che i media, salvo poche eccezioni, abbiano trattato la cosa con articoli di colore, quasi fosse una cosina divertente?», si chiede la senatrice Vittoria Franco, responsabile pari Opportunità del Pd. Replica indignata di Beatrice Lorenzin, deputata Pdl e vice responsabile delle Pari Opportunità: «Donne che si scagliano contro altre donne: una guerra tra poveri che ha come sola e unica vittima la nostra credibilità e la capacità di fare squadra per la conquista dei luoghi decisionali». E ieri, in polemica con il mancato riconoscimento di un ruolo ai partiti minori nella definizione delle liste europee, Gianfranco Rotondi - che già aveva disertato il Cdm di giovedì a L'Aquila - non ha preso parte neanche alla riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl.

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