Dalla fine del 2009 l'Italia potrà contare su 21 miliardi di metri cubi di gas in più all'anno.
Èil ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, a tirare le somme dei nuovi progetti che entreranno in funzione entro la fine dell'anno: il rigassificatore di Rovigo di Edison, che sarà «pienamente operativo» da settembre e darà all'Italia altri 8 miliardi di metri cubi di gas provenienti dal Qatar (pari al 10% del fabbisogno annuo), e lo «sbottigliamento» dei gasdotti Ttpc e Tag, che arrivano rispettivamente da Algeria e Russia e che immetteranno ulteriori 13 miliardi di metri cubi di gas nella rete nazionale. Con gli altri gasdotti dell'Itgi dall'Azerbajian e del Galsi dall'Algeria che, promette Scajola dal vertice di Sofia «Gas Naturale in Europa», «saranno terminati entro la fine della legislatura», l'Italia si appresta quindi a sganciarsi dalla dipendenza quasi esclusiva dal gas russo: perchè la Russia è «un elemento indispensabile per qualsiasi politica energetica a livello europeo» ma «non può pensare di essere il detentore unico del mercato del gas in Europa». A margine del vertice, sempre nell'ottica della sicurezza degli approvvigionamenti, il ministro ha avuto incontri con i rappresentanti di Grecia e Turchia, ai quali ha chiesto di trovare una soluzione entro un mese ai problemi che ancora ostacolano la definizione del contratto dell'Itgi, che porterà il gas azero in Italia proprio attraverso la Turchia: Ankara sta ora chiedendo maggiori quantità di gas per sè e più alte tariffe di transito. Scajola ha incontrato anche i ministri dell'energia del Qatar e della Russia, che gli hanno spiegato come l'Italia potrebbe rappresentare «un ponte» per il loro gas verso l'Europa. «Vedono l'Italia - ha detto Scajola - come un hub per il loro gas verso l'Europa. Con tutti i Paesi del Mediterraneo stiamo chiudendo un anello energetico, in cui l'Italia assumerà un ruolo strategico anche per la sua posizione geografica». Con i miliardi di metri cubi in più attesi da Itgi, Galsi e dal rigassificatore Enel di Porto Empedocle, sul quale ha espresso interesse anche il Qatar, l'Italia potrebbe infatti essere in grado di trasferire un eventuale surplus di metano agli altri Paesi europei.