Delanoe si scatena contro Alemanno
{{IMG_SX}}È stata una lunga giornata di accuse reciproche fra Parigi e Roma, capitali unite da un gemellaggio antico di 52 anni. Bertrand Delanoe, sindaco socialista francese, ha evocato «saluti romani» parlando dell'arrivo di Gianni Alemanno in Campidoglio. Scatenando la dura reazione del sindaco della capitale e dell'intero governo italiano. Tutto ha inizio la mattina. Il sindaco di Parigi parla dal teatro parigino dell'Odéon, davanti a Dario Franceschini e ad altri membri del Pd arrivati con il "Treno per l'Europa". Delanoe - che negli anni ha avuto un rapporto molto stretto prima con Francesco Rutelli, poi soprattutto con Walter Veltroni - fa una battuta infelice sul cambio della guardia in Campidoglio, suscitando anche gli applausi di molti ragazzi presenti: «Difficilmente potrò avere il rapporto che avevo con Rutelli e Veltroni con un sindaco che ha esordito in Campidoglio con il saluto fascista». Non si tocca il gemellaggio antico, non si tocca l'amore che Delanoe professa per Roma e per l'Italia, ma il rapporto politico in questi mesi si è spento. Proprio questo, poco dopo, teneva a precisare il portavoce di Delanoe: «Non si può garantire che le relazioni che c'erano con Veltroni restino tali mentre Roma è amministrata da responsabili politici che fanno il saluto fascista entrando in Campidoglio». Secca e immediata la reazione di Alemanno: «Quello che ha detto il sindaco di Parigi su di me è falso, offensivo e intollerabile non si può, per dare soddisfazione ad una propaganda di parte, inventare fatti che non esistono nè tanto meno interrompere le relazioni istituzionali tra la città di Roma e la città di Parigi, sancite da un antico gemellaggio». In serata, lo stesso sindaco di Roma precisa di non riuscire a rintracciare al telefono Delanoe, auspicando che ciò avvenga presto in modo da chiarire il tutto. In particolare, sui «saluti fascisti», Alemanno ricorda di aver «visto una fotografia con i saluti romani» e di aver «condannato la cosa in maniera esplicita e subito». «Un clamoroso abbaglio» del sindaco di Parigi: questa la definizione che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, da delle dichiarazioni di Delanoe. Un abbaglio «derivante da una cattiva informazione o, peggio ancora, da una strumentalizzazione politica». Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e quello delle Politiche europee, Andrea Ronchi, fanno sapere in una nota che «il governo italiano deplora le dichiarazioni del sindaco Bertrand Delanoe» ed auspica «immediate scuse ufficiali» per «superare questo che altrimenti sarebbe un gravissimo gesto di offesa a Roma e all'Italia». «Provocazione inaccettabile» per il responsabile del settore Italiani nel mondo del Pdl, Aldo Di Biagio. Intanto Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl osserva: «Delle due l'una: o il sindaco di Parigi è mal informato dai suoi amici romani oppure è un fazioso che inventa inesistenti saluti fascisti». In entrambe le situazioni, «uno spiacevole episodio». «È evidente - continua Cicchitto - che di fronte all'operatività della giunta capitolina c'è una manina italiana che lavora per provocare incidenti sulla questione fascismo-antifascismo». Secondo il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, «Alemanno merita di ricevere scuse pubbliche da parte di chi lo ha gratuitamente e ingiustamente offeso. Certo - osserva -, è desolante il silenzio del Pd, che neppure in questa occasione ha trovato il tempo e la sensibilità per esprimere ad Alemanno la propria solidarietà». Anche Giorgia Meloni scende in campo a difesa del sindaco delal capitale. Il ministro della Gioventù si dice «esterrefatta» per «l'assoluta mancanza di dignità nazionale dimostrata da Franceschini e da tutti i dirigenti più o meno giovani del Partito democratico italiano che erano presenti all'incontro tenutosi in Francia. Perché nessuno di loro ha detto una parola in difesa del sindaco della capitale d'Italia di fronte a una accusa tanto falsa e ingiusta?». In serata poi, arriva il chiarimento. A quanto si apprende, ci sarebbe stato un colloquio telefonico tra il segretario del Pd Dario Franceschini e il sindaco di Roma. Alemanno non avrebbe nascosto il fastidio per le parole di Delanoe al segretario Franceschini, così come Franceschini nel corso della conversazione avrebbe distinto fra i saluti romani di alcuni in piazza del Campidoglio e il fatto che Alemanno sia stato eletto sindaco democraticamente. «Ringrazio il segretario del Pd per la precisazione che ha fatto sulle dichiarazioni del sindaco di Parigi Delanoe. Mi auguro che troverà modo di spiegare anche al primo cittadino di Parigi come sono andate realmente le cose», spiega Alemanno. «Queste polemiche non fanno bene a Roma e quindi ringrazio il leader dell'opposizione per questo atteggiamento leale, non tanto verso la mia persona, quanto verso la città di Roma». L'incidente, insomma, sembra chiuso.