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"Il G8 si farà a L'Aquila" Ok di Usa e Gran Bretagna

Il premier Berlusconi in Abruzzo

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Niente Maddalena, sarà probabilmente L'Aquila ad ospitare i grandi del Pianeta. Stavolta Silvio Berlusconi ha fatto ciò che non aveva potuto fare quando, per risollevare l'immagine di una regione sommersa dai rifiuti, aveva auspicato di tenere almeno una sessione dei lavori del G8 a Napoli. E così, salvo improbabili veti legati a motivi di sicurezza da parte di qualche capo di stato o di governo, il summit sotto presidenza italiana si terrà in una zona in piena emergenza. Una decisione che il premier e il commissario del G8 Guido Bertolaso (è stato lui a proporre l'idea al premier) meditavano da qualche giorno, ma che nessuno - al di fuori di una ristrettissima cerchia di persone - sapeva. Nemmeno i ministri che sono stati informati direttamente in Consiglio dei ministri dallo stesso Berlusconi: penso sia giusto portare qui il summit, ha detto il premier ai membri del governo che, in occasione del varo del decreto sul terremoto, erano riuniti proprio nel capoluogo abruzzese. Altrettanto rapido e senza obiezioni il via libera da parte del governo che ha subito approvato la proposta del premier. È stato lo stesso Berlusconi, poco dopo, in conferenza stampa, a spiegare le ragioni che lo hanno spinto a preferire l'Abruzzo alla Sardegna nonostante i lavori sull'isola siano partiti mesi fa. In primo luogo, ragioni economiche: i 220 milioni necessari a ospitare il summit, ha detto, potranno essere usati per la ricostruzione delle zone terremotate, mentre le eventuali strutture necessarie potranno restare ed essere sfruttate per altri scopi. Tra l'altro, ha aggiunto riferendosi alla caserma della Guardia di Finanza, «abbiamo la fortuna di avere questa scuola che ha tutti gli ambiti possibili per accogliere i capi di stato, le delegazioni e i giornalisti». Inoltre, ha osservato, fra i temi nell'agenda del G8 c'è anche quello della prevenzione delle catastrofi naturali e dunque «quale sede è più appropriata di una terra ferita da un terremoto?». Quanto alla sicurezza, Berlusconi ha sostenuto che la sede non offre particolari problemi, anche perchè il disastro del terremoto scoraggerà eventuali violenti: «Non credo che i no-global avrebbero la voglia, la faccia e il cuore di fare manifestazioni dure» in una terra «ferita» dal terremoto. Dietro la decisione infine, come ha riconosciuto lui stesso, ragioni di opportunità politica, visto che il governo potrà così dare l'immagine di «una gestione più sobria e consona al momento» dell'evento. A rafforzare la convizione del premier, almeno stando ad alcune indiscrezioni raccolte in ambienti della maggioranza, anche alcune difficoltà legate all'organizzazione alla Maddalena e non ancora risolte. Se a ciò si aggiunge il fatto che Bertolaso potrebbe evitare di dividersi fra l'Abruzzo e la Sardegna, si comprende come più di una ragione abbia spinto il Cavaliere a sacrificare l'amata isola: «Mi scuso con Ugo Cappellacci per non averlo potuto avvertire prima», si è quasi giustificato Berlusconi, promettendo ai sardi di ripagarli con il summit sull'ambiente previsto in l'autunno. Tanto che Cappellacci, appena eletto con il Pdl, appare dapprima incredulo («credo ci siano problemi di natura tecnica e organizzativa che non consentono lo spostamento»), poi rassegnato («Berlusconi mi ha comunque assicurato che i lavori saranno terminati»). L'ESTERO - Cauta la reazione del segretario del Pd. «Capisco la scelta simbolica» del governo, ma auspico che questa decisione «non intralci l'esigenza di superare l'emergenza e di iniziare la ricostruzione», ha detto Dario Franceschini. Mentre dall'ala sinistra dell'opposizione partono bordate all'indirizzo del premier: «Al peggio non c'è mai fine», ha attaccato Vittorio Agnoletto, eurodeputato del Prc, bollando come «boutade» l'annuncio del premier. Mentre Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, lo ha attaccato per la frase sui no-global: «Sono già a L'Aquila a fare volontariato». Sorpreso, invece, il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti (eletto nella lista civica 'Isole d'Europà) secondo il quale il trasloco del G8 è «fantascienza». Durissima, infine, la reazione di Alessandra Giudici, presidente della provincia di Sassari, per la quale l'idea è «pura follia». «No comment». Questa la prima reazione ufficiale di Francia, Germania e Gran Bretagna alla decisione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di trasferire dalla Maddalena all'Aquila la sede del vertice del G8, in programma dall'8 al 10 luglio prossimi. Fonti diplomatiche dei tre Paesi sottolineano come «tempi e luoghi» del vertice degli otto grandi «spettino al Paese ospitante», responsabile dell'organizzazione, della logistica e della sicurezza del summit. Intanto, la notizia del trasferimento del vertice è stata ripresa con grande risalto dalla stampa internazionale, che dà spazio alle parole del premier, secondo cui in questo modo i leader del G8 potranno così rendersi conto con i loro occhi dei danni provocati dal terremoto in Abruzzo. Per l'alto valore simbolico e la commozione per la tragedia che ha colpito l'Abruzzo, nonchè per la mobilitazione della comunità italoamericana, le prime reazioni dell'amministrazione americana sono favorevoli all'ipotesi di trasferimento del G8 a L'Aquila deciso dal governo italiano. D'altro canto, sottolineano fonti informate, la scelta dell'Aquila come sede del G8 potrebbe venire meglio incontro alle preoccupazioni delle autorità americane per quanto riguarda la sicurezza. Fonti informate ricordano che nelle settimane scorse l'amministrazione di Barack Obama aveva lasciato trapelare «alcune riserve relative alla situazione della sicurezza a La Maddalena, in particolare in relazione alla sua posizione geografica».

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