L'Aquila, freddo e tendopoli allagate
Fondi, spuntano i tagli per i ministeri
Pioggia, e poi freddo e fango. Per tutto il giorno, dalla notte prima, ininterrottamente, il maltempo si è abbattuto sull'Aquila. Disagi a non finire, soprattutto nelle tendopoli. In tutte; in quelle cittadine, dove molte tende sono allagate e in quelle dei paesi, dove spesso non c'è neanche l'energia elettrica, una stufetta per riscaldarsi. Anziani e disabili le persone più colpite, con difficoltà a recarsi nei bagni chimici, sotto la pioggia torrenziale. Non tutte le tendopoli sono riuscite a creare percorsi di ghiaia e solo chi ha gli stivali riesce a muoversi nel fango. Anche le lunghe file per prendere il pasto ieri sono state ostacolate dalla pioggia. Bambini, anziani e disabili sono stati serviti, grazie alla disponibilità di volontari e protezione civile, direttamente nelle tende. L'idea di potersi lavare rimane un sogno. «Abbiamo la tenda allagata – ha raccontato una mamma con tre bambini nella tendopoli di Piazza d'Armi – i materassi dei bambini sono fradici, qui non possiamo più rimanere. Ma negli alberghi della costa non c'è posto, e noi non abbiamo raccomandazioni». Una storia che in questi giorni torna prepotentemente alla ribalta, quella della divisione degli sfollati tra alberghi, camping e tendopoli. Giornate difficili nelle tendopoli dell'aquilano ma giornate difficili anche per gli sfollati sulla costa. Dopo il terremoto c'è il rischio frane e quello degli allagamenti. Il fiume Vomano, nel Teramano è a rischio esondazione. Chiusi al traffico tutti i ponti, disagi al traffico e rischio di frane. Nella zona della foce del fiume, tra i Comuni di Roseto degli Abruzzi e di Pineto (nella frazione di Scerne) sono stati evacuati i campeggi che ospitavano gli aquilani sfollati per il terremoto. Un altro, ulteriore, disagio a cui vengono sottoposti. «Stiamo monitorando la situazione – ha detto il presidente della Provincia di Teramo, Ernino D'Agostino – ed abbiamo allertato l'unità di crisi operante all'interno della Provincia. Siamo inoltre in contatto con il prefetto di Teramo per qualsiasi emergenza». La situazione difficile non è solo in provincia di Teramo ma anche in quella di Pescara. Il fiume Saline è a rischio esondazione, a Montesilvano, nella zona di Villa Carmine. Lo ha comunicato la Regione Abruzzo al Comune, e l'amministrazione guidata da Pasquale Cordoma si è attivata facendo transennare la zona dai vigili. In quel tratto il livello del corso d'acqua ha superato la soglia di allarme (e ha raggiunto i 3,33 metri) per cui la Regione ha sollecitato l'attivazione del monitoraggio nelle zone esposte a rischio. In Abruzzo le previsioni prevedono brutto tempo anche per la giornata di oggi. Oltre ai disagi dei terremotati a L'Aquila cresce l'apprensione anche nel resto della regione. E' ancora viva nella memoria l'alluvione di due anni fa a Tortoreto, che causò milioni di euro di danni, e il blocco di numerose attività economiche. Sul fronte dell'inchiesta il procuratore de L'Aquila, Alfredo Rossini, ha detto che nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi con i primi indagati.