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Il Cav in piazza per il 25 aprile: «Non lo lascio alla sinistra»

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Credoche ci sia bisogno di dire qualcosa, perchè di questa festa non se ne appropri soltanto una parte». Per la prima volta, Silvio Berlusconi parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile, ma ancora non ha scelto la cerimonia che vedra la sua presenza. Dalle parti di palazzo Chigi, non trapela nulla. Anche se una cosa è certa: il presidente del Consiglio non andrà a Milano alla tradizionale manifestazione organizzata dall'Associazione nazionale dei partigiani, dove ci sarà il segretario del Pd, Dario Franceschini. Il Cavaliere non dovrebbe accompagnare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che sabato sarà a Montelungo, vicino Cassino. Sicuramente, riferiscono fonti della maggioranza, il capo del governo sarà all'Altare della Patria con le più alte cariche dello Stato (la cerimonia è prevista alle 9 del mattino). L'agenda degli appuntamenti successivi, assicurano le stesse fonti, è tutta da definire. Nelle ultime ore sono circolate varie voci che hanno dato per sicura la presenza del premier in uno dei luoghi "simbolo" della Resistenza, ma non c'è nessuna conferma ufficiale a riguardo. Indiscrezioni parlano di una visita al cimitero americano di Nettuno o di un nuovo sopralluogo in Abruzzo nei luoghi colpiti dal sisma (per esempio Onna, teatro di una strage nazista). Per l'esattezza ad Onna: due ipotesi, che restano, per ora, solo opzioni sul tavolo. Solo l'ipotesi che Berlusconi possa partecipare alle celebrazioni per la Liberazione fa ribollire la sinistra radicale. Nella maggioranza invece c'è chi come il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto invita il premier a «non dover dimostrare le sue credenziali a Franceschini andando a farsi fischiare in piazza Duomo a Milano, come è già successo a Bossi e a Letizia Moratti». A difesa della partecipazione del premier alla cerimonia per l'anniversario della Liberazione si schiera il governatore della Lombardia Roberto Formigoni che giudica come «un segno di intolleranza inaccettabile» il fatto che «una parte della sinistra, e non solo quella antagonista», sconsigli al premier di partecipare al corteo di Milano. Se la prende con l'opposizione anche il ministro per l'attuazione del programma Gianfranco Rotondi: «C'è una memoria condivisa che non può essere messa in dubbio - osserva il leader della Dca - per questo mi sembrano fuori luogo gli inviti strumentali e le polemiche del Pd sulla presenza o meno di Berlusconi al corteo».

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