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Gli eletti in Aula ci vanno poco

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Ex ministri del Governo Prodi e di quello ombra di Walter Veltroni. Vecchie conoscenze e nuove leve della politica nazionale. Medici ed industriali. Qualunque sia l'origine politico-professionale degli attuali deputati, anche tra loro, come tra i leader di partito, crescono le assenze dovute all'introduzione del sistema di voto parlamentare fondato sul riconoscimento delle minuzie. Nella folta pattuglia di ex ministri nei governi a guida del Professore che oggi siedono tra i banchi del Partito democratico alla Camera dei deputati, per esempio, si contano numerosi i parlamentari che hanno visto lievitare il numero di non presenze mensili nelle votazioni in aula. L'ex ministro alla Salute Livia Turco è passata dal trentasette per cento scarso di assenze nel mese di febbraio a poco meno del settanta per cento di marzo. Peggio, però, hanno fatto gli ex ministri Cesare Damiano e Luigi Nicolais, moltiplicando per sei le proprie mancanze in sede di voto da un mese all'altro. Su tutti gli ex prodiani con precedenti incarichi di governo, comunque, svetta Giulio Santagata: tredici assenze appena su trecentottantasei votazioni a febbraio (3,37%) contro duecentouno su trecentosettantatre a marzo (53,89%). Tra i deputati le cui presenze sono state fortemente ridotte con l'introduzione del voto per impronte digitali, anche l'ex ministro del governo ombra del Partito democratico Pina Picierno, che ha visto lievitare ad oltre quarantacinque per cento (dal 6,22% di febbraio) le personali non presenze al momento delle votazioni con sistema elettronico. Riguardo le categorie professionali all'interno della rappresentanza parlamentare a Montecitorio, poi, tra gli assenteisti figurano, tra gli altri, medici ed industriali dei due schieramenti. Tra gli imprenditori-deputati i democratici Matteo Colaninno e Maria Paola Merloni hanno incrementato le loro assenze, rispettivamente, del trentasei (63,27% a marzo rispetto al 27,13% di febbraio) e del settanta per cento (79,36% contro 9,07%). L'industriale di centrodestra Francesco Divella, invece, a febbraio è stato presente al voto nove volte su dieci (91,19%), mentre a marzo solo per il sessantuno per cento delle votazioni. Non va meglio tra i medici con la passione della politica. Segnaliamo, in tal senso, il caso del camicie bianco prestato alla politica Umberto Scapagnini e quello di Alessandra Mussolini. L'ex sindaco di Catania è risultato non presente al voto nel mese di febbraio solo per lo 0,5 per cento delle votazioni, percentuale che schizza al sessantaquattro per cento trenta giorni ed un nuovo sistema di voto dopo. La parlamentare, invece, ha visto quintuplicare le proprie assenze: non presente otto volte su cento a febbraio e quasi una volta su due a marzo.

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