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I volontari con le stellette in campo per i terremotati

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Terremotati anche loro, hanno soccorso prima le famiglie poi in mimetica sono corsi ad aiutare la popolazione. In città e nei piccoli centri. Come il tenente medico Gaia Gullo che, uscita di casa in pigiama, ha prestato i primi soccorsi ai bambini dei vicini e poi, rientrata velocemente nell'abitazione, ha indossato la divisa ed è corsa alla Caserma Rossi mettendo subito in funzione l'infermeria. Stesso copione per il tenente Luigi Carrera che, con la sua 143ma Compagnia di Ricognitori, è subito partito per le zone della provincia per verificare la situazione ed informare il comando. A Poggio di Roio lui e suoi hanno estratto alcune persone rimaste sepolte dalle macerie. Così per 36 ore non si sono mai fermati. Hanno contribuito ad alzare le tende nei diversi campi, a prepare pasti con le cucine da campo e reperire medicinali laddove occorrevano. «I militari. di tutte le armi, che abbiamo schierato fin dal primo momento dell'emergenza sono 1.500 e hanno fatto di tutto», ha spiegato il generale Giuseppe Valotto, comandante del Coi. I settecento alpini del «Nono» al comando del colonnello Andrea Mulciri fanno parte della task force delle Forze armate sotto il comando del generale Fioravanti che stanno operando con la Protezione civile in questa emergenza terremoto. Ieri il sottosegretario Guido Crosetto accompagnato dal capo del Coi Giuseppe Valotto, ha voluto visitare le truppe impegnate sul campo. Un saluto alla tendopoli dove opera il San Marco anche del premier Berlusconi che è rimasto impressionato dal Pma, posto medico avanzato, in container, del reggimento di Lagunari. Il presidente del Consiglio ha scambiato alcune battute ed ha brindato con un bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo assieme ai militari. Ora dopo la prima fase d'emergenza, l'Esercito, presente con 1200 soldati, alpini, genio e un'aliquota di fucilieri, entrerà presto in azione per controlli anti-sciacallaggio a L'Aquila, in sostegno alle forze di polizia. Lo ha confermato il sottosegretario alla Difesa. Nel frattempo agli alpini spetta il compito di «cinturare» l'area interdetta e impedire l'accesso ai non autorizzati. I 700 uomini che parteciperanno ai controlli anti sciacalli sono quasi tutti Alpini del 9° Reggimento di stanza in città ed hanno partecipato a numerose missioni internazionali, l'ultima in Afghanistan, e dovevano partecipare ai pattugliamenti anticamorra a Castel Volturno. «Sapranno svolgere benissimo anche questo nuovo compito che li aspetta», assicura Valotto.

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