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Decreti-omnibus, il richiamo di Napolitano a Berlusconi

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, (s) e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (d)

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Occorre porre un freno ai cosiddetti 'decreti-omnibus', i provvedimenti urgenti varati dal governo che, in Parlamento, si ampliano fino a contenere numerose altre norme rispetto a quelle approvate in Consiglio dei ministri e molte maggiori spese. È il richiamo che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a quanto si apprende, ha rivolto in una lettera, datata 9 aprile, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ai presidenti delle Camere Renato Schifani e Gianfranco Fini e al ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Il riferimento del capo dello Stato è, in particolare, al decreto 'incentivi', approvato in via definitiva dal Parlamento l'8 aprile scorso, con una doppia fiducia alla Camera e al Senato. Nel provvedimento - che conteneva in origine solo misure per le imprese e in particolare per l'auto - erano state inserite, tra l'altro, anche le norme contenute nel decreto quote latte, lasciato decadere. Nella lettera, sempre a quanto si è appreso, tuttavia, Napolitano sottolinea che quello del decreto incentivi non è l'unico caso di decreti diventati 'omnibus' nel corso del loro iter parlamentare.

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