«L'Adisu ha detto che era tutto a posto»

Sottoquelle mura è morto il suo fidanzato: un ragazzo israeliano, Hussein Hadame, che studiava Medicina a L'Aquila. Un ragazzo dolce, generoso, che tutti per brevità chiamavano Michelone. La sua ragazza, Chezia Carlini, non sa darsi pace. Ora è tornata dai suoi, ma lei quelle crepe al quinto piano della Casa dello Studente, dove allogiava Hussein, le aveva viste già molti mesi prima. «Davanti all'ascensore c'erano quelle fessure e anche nelle stanze i muri erano attraversati da profonde crepe - racconta Chezia, studentesa al secondo anno di Psicologia - ma nessuno ha preso provvedimenti. Giù alla mensa poi, già da prima di Natale, c'era una colonna recintata con un nastro rosso.... Non si è mai capito perché». Non sa più cosa fare anche Carmela Tomassetti, di Celano, scampata al crollo della Casa dello Studente per paura. «Quattro giorni prima ho lasciato la stanza - ricorda - Avevo paura. Troppe crepe, troppi rumori dopo ogni scossa, scosse che ormai da mesi si susseguivano. Ho denunciato la cosa ai responsabili ma non ho mai avuto risposte». Preoccupata e poco intenzionata per ora a tornare è Roberta Barcellona, anche lei al secondo anno di Psicologia e ora «al sicuro» a casa a Cosenza. «Ho vissuto due anni nel palazzo di via XX Settembre. Sono viva grazie all'influenza. Stavo male e così invece di partire martedì sono tornata a casa con degli amici sabato, prima del terremoto che distrutto tutto». Anche lei aveva segnalato la cosa ai responsabili dell'Adisu. «Più volte - sottolinea - Quell'edificio era privo anche di uscita di sicurezza e di scale anti-incendio. Il 30 novembre ho chiamato i custodi e gli ho fatto vedere le crepe nella mia stanza». A che piano stavi? «Al terzo. Successivamente dopo un'altra mia protesta è venuto anche un architetto della Regione che, dopo aver controllato, ha detto che non c'era da preoccuparsi. La stessa risposta quando il giovedì prima del terremoto, la sera c'è stata una forte scossa. Siamo usciti tutti ma ci hanno rassicurato: "Non c'è nulla da temere, il palazzo è sicuro"». Quell'edificio si è piegato su un fianco sbriciolandosi. Sotto, dieci vittime.