Piano casa, c'è l'accordo con le Regioni
{{IMG_SX}} Accordo fatto, dopo una giornata di intenso lavoro per le Regioni e il Governo che sono andati avanti tutta la notte per chiudere l'intesa sul Piano casa per farlo passare oggi al sì definitivo della Conferenza Unificata e farlo approdare nel Consiglio dei Ministri con un decreto legge entro Pasqua. I governatori ieri mattina, riuniti nella Conferenza delle Regioni, hanno trovato l'accordo su un documento unitario, diviso in tre parti, nel quale, tra l'altro, si confermano gli aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione, purché compiuti nel rispetto delle tecnologie di bioedilizia. Questi aumenti volumetrici riguarderanno esclusivamente l'edilizia residenziale, escludendo i centri storici e tutte le aree protette, nel pieno rispetto quindi dei programmi urbanistici. Il documento prevede anche che vengano introdotte forme semplificate e celeri per l'autorizzazione di questi interventi edilizi; inoltre le Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni proprie leggi ispirate a questi obiettivi. Nel pomeriggio però, l'accordo con il Governo, che sembrava a portata di mano, si è arenato: si sono susseguiti una serie di tavoli tecnici e politici, e ad alcune dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rilasciate nel pomeriggio — «è stata la sinistra che con quattro voti di maggioranza ha cambiato la Costituzione e ha fatto diventare questa materia concorrente» — ha replicato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: «Trovo singolare e non comprendo le dichiarazioni del presidente del Consiglio visto che la proposta delle Regioni è unanime e peraltro è già stata discussa con rappresentanti autorevoli del governo». In serata il ministro è andato a colloquio con il premier. E ne è uscito spiegando: «Berlusconi mi ha invitato a proseguire questo lavoro con le Regioni e ad individuare una soluzione condivisa con tutti». Il clima sembra quindi essersi rasserenato tanto che Errani ha annunciato: «Ora il confronto può riprendere serenamente». Poi alle 20 e 30 è iniziata al ministero per gli Affari Regionali la Conferenza delle Regioni durante la quale si è cercato di tirare le fila del lavoro di questi giorni e sancire la chiusura dell'accordo. L'intesa è stata raggiunta qualche ora più tardi. A dare la notizia sono stati proprio il ministro Fitto e il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Stamani si terrà la Conferenza unificata delle Regioni che approverà l'accordo che, arriverà al vaglio del Cdm entro una decina di giorni, come ha confermato il ministro Fitto.