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Il mio gattino Tigre è uscito dalle macerie

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Cihanno ricoverato nel campo di Paganica, poi sulla costa, in albergo. Ogni volta che ho potuto, quasi ogni giorno, sono tornata vicino casa. Avrei voluto entrare, ma non è stato possibile, per ovvie ragioni di sicurezza. Chiamavo Tigre per farmi sentire, per tranquillizzarlo, per fargli capire che non era solo. Sono arrivata a rompere a sassate i vetri della finestra del salotto, sperando che uscisse. Ma non lo ha fatto. Alla vigilia di Pasqua la svolta: i vigili del fuoco, che, ci tengo a dirlo, si sono dimostrati tutti dei veri angeli, passata l'emergenza, hanno cominciato a entrare nelle case. Nella mia quelli di Savona hanno trovato Tigre e gli hanno dato da mangiare e da bere. Non sono però riusciti a prenderlo. Ieri finalmente, con i vigili di Torino e con un casco in testa, sono rientrata anch'io. A terra un tappeto di libri, vetri e dischi, tutto rovinato, distrutto, inservibile. Sembrava una casa bombardata, ma lui era là. Spaventatissimo, ancora sotto shock. Mi ha persino morso e graffiato, ma l'ho preso e ora finalmente è con noi. Ed è un altro pezzo di vita che ritorna. Angela Baglioni

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