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Una «casa» per le spoglie del santo

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Delresto, già una volta Isernia ha avuto modo di ospitare le spoglie mortali di Celestino V. Avvenne dal 18 al 25 maggio 1986, quando, su iniziativa dell'allora vescovo della diocesi di Isernia-Venafro, Ettore Di Filippo, la teca fu traslata dal capoluogo di regione dell'Abruzzo a quello di provincia molisano, tra mille precauzioni e accortezze. E ogni anno la popolazione isernina rinnova il suo legame con San Pietro Celestino partecipando in gran numero e con una delegazione ufficiale a L'Aquila alla «Perdonanza» il 28 e 29 agosto. Si tratta di un rito solenne con il quale si rinnova l'indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse a tutti i fedeli. Isernini ed aquilani, dunque, sono accomunati da sempre dall'amore e dalla devozione per San Pietro Celestino. È «compatrono» per entrambe le città (oltre che della stessa regione Molise), e nel capoluogo la festa del santo patrono ricade proprio il 19 maggio, quando la chiesa cattolica ricorda il «Santone», come è chiamato nel capoluogo dell'antica Pentria. E, a testimoniare l'affetto e la devozione nei suoi confronti, ci sono le celebrazioni in suo onore, ma anche le piazze e le scuole a lui intitolate. Nonchè la presenza della confraternita la «Fraterna», associazione cattolico-culturale, impegnata proprio per riproporre il messaggio di Celestino V. La storiografia più diffusa vuole che Pietro Angelerio (questo il suo nome di battesimo) sia nato ad Isernia intorno all'anno 1215; è stato, dopo molti anni di vita eremitica, il 192° Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto (giorno della sua incoronazione a L'Aquila nella basilica di Santa Maria di Collemaggio) al 13 dicembre 1294.

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