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Assolti i presunti sciacalli

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Iquattro erano accusati di furto e ricettazione ai danni di un abitante di San Panfilo D'Ocre, sfollato dopo il terremoto. «Abbiamo deciso di seguirli quando l'infermiera del campo di accoglienza ci ha avvisati di tenerli d'occhio, perchè la badante dell'anziano, che peraltro aveva deciso di andare via, gli aveva chiesto le chiavi dell'appartamento» ha detto l'operatore della Protezione civile Alessandro Lazzarini: grazie a lui e ad altri tre colleghi, i quattro romeni sono finiti in manette. «Quando sono partiti in macchina li ho seguiti a piedi - ha continuato - in tre erano sulle scale della casa del signor Luigi. E la badante era all'interno. Sono intervenuto dicendo che, per motivi di sicurezza, dovevano uscire. Sono usciti, mi sono allontanato per non essere visto, per telefonare ai carabinieri che poi li hanno fermati». I quattro sono stati sottoposti al rito abbreviato nella scuola sottufficiali della Guardia di Finanza a Coppito. La tesi dell'accusa era che la donna, badante del padrone di casa e quindi in possesso delle chiavi, fosse penetrata illegalmente nell'appartamento spalleggiata dagli altri tre per impossessarsi degli 80mila euro che l'anziano proprietario custodiva sotto una mattonella. Il pubblico ministero, Fabio Picuti, ha chiesto, comunque l'assoluzione dall'accusa di tentato furto aggravato. Per uno dei quattro, Ional Daniel Vicu, invece, la condanna a otto mesi di reclusione per possesso di arnesi atti ad offendere. Al termine del dibattimento l'avvocato difensore, Gianluca Totani, ha riferito che i quattro stavano ripartendo dall'Abruzzo dopo che la badante dell'anziano, Elena Vicu, aveva deciso di ripartire. La donna, ha spiegato il legale, stava riprendendo le sue cose in casa prima di andarsene. Dopo la richiesta di assoluzione dello stesso pm, il giudice Giuseppe Romano Gargarella ha assolto dall'accusa di tentato furto aggravato i quattro e ha solo Vicu a sei mesi (pensa sospesa).

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