Sicurezza, approvato il decreto senza ronde
La Camera approva il decreto sicurezza in versione light e tra le polemiche. Con 397 sì, 6 no e 2 astenuti passa il decreto legge contenente anche le norme antistupro e anti stalking. Alla votazione finale non ha partecipato la Lega, dopo le polemiche seguite alla cancellazione delle norme sulle cosiddette ronde e sul prolungamento a 180 giorni del termine di permanenza degli immigrati clandestini nel Centri di identificazione ed espulsione. Dal testo sono state espunte, per motivi diversi, alcune delle norme qualificanti e in particolare il provvedimento sulle ronde e quello sul prolungamento della permanenza fino a sei mesi nei Cie degli immigrati clandestini in attesa di espulsione. E' stato poi giudicato inammissibile l'emendamento che prevedeva la copertura delle cosiddette sedi giudiziarie disagiate con trasferimenti d'ufficio. Il provvedimento - che deve ancora essere esaminato dal Senato - va convertito in legge entro il 23 aprile, pena la sua decadenza. Sotto le norme più significative. VIDEOSORVEGLIANZA: i comuni possono usare, per la sicurezza urbana, telecamere da porre in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La conservazione delle informazioni e delle immagini raccolte ha un limite temporale di sette giorni, fatte salve "esigenze speciali di conservazione". STALKING: le forze dell'ordine e i presidi sanitari che ricevono notizia del reato di stalking hanno l'obbligo di fornire alla vittima tutte le informazioni su centri antiviolenza e provvedono direttamente a mettere in contatto la vittima che lo richieda con essi. VIOLENZA SESSUALE: custodia cautelare in carcere obbligatoria per gli stupratori. A fronte di questa previsione, con un emendamento approvato in commissione giustizia è stato introdotto nel testo anche l'obbligo del giudice di valutare preventivamente la probabilita' che in singoli casi di atti sessuali vietati, possano ravvisarsi circostanze attenuanti. Prevista la pena dell'ergastolo nel caso in cui cagionata la morte della vittima della violenza sessuale. GRATUITO PATROCINIO: le vittime del reato di violenza sessuale possono essere ammesse al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito che la legge prevede.