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PESCARA La prima notte, poi un'altra, da affrontare con ancora più paure.

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Laromagnola Eleonora era in pigiama. Viva. Strappata alla lunga lista nera dei morti che ieri sera era fissata a quota 235 con il ritrovamento di uno dei tre giovani frusinati che mancavano all'appello. Nicola Bianchi, 23 anni. Cifra a tre zeri per i feriti. Impossibile contare, così come prevederle, il numero delle scosse che da mesi martellano questa parte d'Italia, il cuore dell'Abruzzo. Ieri sera, alle 19.42, nuova fortissima scossa che ha raggiunto una magnitudo 5.3 della scala Richter. Si tratta dell'intensità più forte dopo quella di magnitudo 5.8 che ha portato morte e distruzione nella notte tra domenica e lunedì. L'epicentro è stato localizzato nella zona compresa tra San Panfilo d'Ocre, Fossa, Sant'Eusanio Forconese; leggermente più a sud-est dell'altra, a circa otto chilometri di profondità. Segnalati nuovi crolli. In precedenza si erano registrate altre scosse: la più forte in mattinata (magnitudo 4.7). Prosegue, senza soste, lo sciame sismico che da mesi sta interessando l'aquilano. Va avanti, come un orologio svizzero. Tic, tac. Passa lento il tempo nella notte insonne. Rumori, luci strane e poco familiari. Come è duro dormire - si fa per dire - lontano dalle tue cose; dai tuoi umori e sicurezze. È la notte da sfollato, da profugo forzato. Poco riposo e tanta paura: passa così, a fatica, la notte del terremotato. ORE 11.27 RIECCO IL MOSTRO La terra trema, come qualche ora prima. Come tante altre volte: il terremoto dà il suo buongiorno in modo violento. Magnitudo 4.3, solito epicentro. La scossa viene avvertita anche nella capitale. La farmarcia, l'unica ancora aperta all'Aquila lungo corso Federico II viene chiusa. Il terremoto non sa che il commissario della Sanità Gino Redigolo ha da poco ordinato che tutti i cittadini della Asl dell'Aquila devono essere esentati dal pagamento dei ticket sui medicinali. Nella parte Ovest del capoluogo, a Pettino, due edifici risparmiati dalla scossa assassina crollano. Nessuna vittima, solo macerie. ORE 12 PASQUA CON FINI Mentre i cani fiutano odore umano tra le macerie di Onna, da Roma arriva la notizia che Gianfranco Fini, il presidente della Camera, trascorrerà la domenica di Pasqua con i terremotati. Giusto così. Chissà se è esatta invece la teoria del sismologo francese: «L'Italia s'allarga un millimetro all'anno. È questo che mette in tensione le faglie dell'Abruzzo». Anni, non millimetri, per Ines D'Alessandro, la novantottenne che lunedì notte, nel suo appartamento dell'Aquila, ha rivissuto le stesse paure che provò nel 1915 quando il terremoto della Marsica spazzò via il suo paesino. Castel di Ieri. ORE 13.14 RITORNA SILVIO Promessa mantenuta: il premier è tornato ieri mattina all'Aquila. Paterno Silvio Berlusconi: «Sono possibili altre scosse, non rientrate in casa. Andate negli albergli sulla costa. E poi, state tranquilli, la ricostruzione sarà in tempi brevi». Poi le cifre della tragedia: a mezzogiorno erano 207 le vittime del terremoto, 17 quelle non identificate. 150, tante, le persone estratte vive dalle macerie. ORE 13.50 L'ULTIMA FOLLIA Uno sconosciuto, che si spaccia per un carabiniere, telefona ai centralini dell'ospedale, del comune e anche dell'istituto zooprofilattico di Teramo e avverte: «Evacuate i locali, è in arrivo una scossa di terremoto devastante». È l'inizio del delirio che, alla velocità della luce, getta nel panico mezzo Abruzzo, una parte delle Marche e, perchè no, anche dell'Umbria. I soliti, maledetti falsi allarmi. Bertolaso è scocciato: «Non ragionerò e non parlerò più di questo». ORE14.12 LA PROPOSTA DI SCHIFANI Il presidente ne è sicuro: Renato Schifani ritiene che dal Senato debba uscire una copiscua somma per aiutare i terremotati dell'Abruzzo. Da Palazzo Madama si fa sapere che ogni senatore dovrà tirare fuori almeno mille euro. Almeno. ORE 14.48 ONNA, PAESE DI MORTE Lo hanno trovato in quello che una volta era il corridoio di casa, schiacciato dalle macerie mentre stava cercando di fuggire: è l'immagine di un ragazzo tirato fuori morto ieri a Onna. «Qui abbiamo trovato solo morti» racconta Tiziano Villa, operatore della scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento. Al guinzaglio la fedele Gaia, un labrador che ha una zampa ferita dopo undici ore di lavoro. Ininterrotto. ORE 15.53 ALLEGRIA CARFAGNA Il ministro della Pari Opportunità ha voluto portare il suo saluto ai terremotati. Mara Carfagna è arrivata nel pomeriggio all'Aquila per visitare la tendopoli allestita in piazza d'Armi e anche per incontrare i bambini sfollati con i genitori nel campo. Subito al via il progetto dei pediatri clown. Un sorriso è sempre un sorriso. ORE 16.15 OBAMA CI AIUTA «Se gli Stati Uniti vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza all'Italia potranno prendersi la responsabilità della ricostruzione dei beni culturali e delle chiese». Silvio Berlusconi oltre al suo ottimismo ha portato nella tendopoli di San Demetrio anche il saluto del neo presidente Usa. «Barack mi ha chiamato, mi ha chiamato». ORE 16.46 IL RUGBY SPERA Massimo Mascioletti ci crede. Eccome. Il tecnico dell'Aquila Rugby è convinto di ritrovare vivo la giovane promessa della palla ovale italiana, Lorenzo Sebastiani. Nel pomeriggio serpeggiava la voce del ritrovamento del suo corpo. Senza vita... «Noi speriamo ancora» dice Mascioletti alzando gli occhi al cielo. ORE 17 I SALVATORI DELL'ARTE L'ultima esercitazione l'avevano fatta il 14 marzo a Urbino, simulando il salvataggio di opere d'arte dal Palazzo Ducale in fiamme. Ora, il gruppo di protezione civile dei beni culturali (tutti volontari di Legambiente) si prepara a portare in salvo tutto quello che il terremoto dell'Aquila non ha polverizzato: quadri, sculture policrome lignee, manoscritti e volumi dell'Archivio storico. Loro ci proveranno. ORE 17.10 L'OSPEDALE S'È ROTTO Anche lui è ferito, colpito come la maggior parte della provincia dell'Aquila. L'ospedale regionale è inagibile, almeno ufficialmente, da ieri pomeriggio. Ma il cuore del San Salvatore non ha mai smesso di battere: i medici lavorano all'aperto; camici bianchi tra le tende. Alla faccia delle polemiche - ora sì inutili - sul perchè un nosocomio, di recente costruzione, si sia arreso sotto i colpi del terremoto. ORE 17.19 SI SCAVA, SI SCAVA «Fino a quando non li troviamo per noi sono vivi, ma le speranze sono ormai flebili». All'appello mancano ancora quattro ragazzi, prigionieri nella trappola della Casa dello Studente, ma Gabriele Miconi e i suoi instancabili Vigili del Fuoco non mollano. ORE 17.21 INDAGATO IL TERREMOTO È tutto vero: un'inchiesta è stata avviata dalla Procura dell'Aquila per accertare - è così che si dice - eventuali responsabilità per i crolli seguiti al terremoto che, almeno per ora, hanno provocato la morte di 207 persone. Ipotesi di reato: disastro colposo. Non ci sono indagati, ma forti sospetti sul maledetto terremoto. ORE 17.22 MORTI GLI STUDENTI Che tragedia. I quattro ragazzi ancora sotto le macerie della Casa dello Studente sono morti: lo rende noto il rettore dell'Ateneo dell'Aquila. «Devono trovare il modo di recuperarli - dice Ferdinando Di Orio - Stiamo pagando un prezzo altissimo». ORE 17.54 ONNA, 39 VITTIME Stop alla ricerche. È l'ora delle lacrime e dei conti: a Onna, il piccolo centro a meno di dieci chilometri dall'Aquila diventato il paese simbolo del terremoto, i morti sono trentanove. Trentanove vittime su una popolazione di 350 persone. Ora sì che è un paese fantasma. ORE 18.05 FAMIGLIA DISTRUTTA C'è anche un'intera famiglia originaria di Vieste tra le vittime accertate del terremoto. Si tratta di Anna Russo, una madre di 44 anni e delle quattro figlie Rosa, Chiara, Michela e Giusy. Anna era separata dal marito e si era trasferita all'Aquila; le cinque donne sono morte seppellite dal crollo della loro casa.

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