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Matteoli: "Piano casa per gli sfollati"

Altero Matteoli

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{{IMG_SX}} «Il piano casa previsto dal Governo giunge oggi quanto mai opportuno. Erano infatti già state previste abitazioni per categorie più deboli, case non molto grandi ma pensate per i giovani, gli studenti, chi si trova in difficoltà economica, da concedere a condizioni agevolate. Su questo ora l'Abruzzo e le vittime del terremoto avranno diritto di precedenza assoluto. L'Aquila sarà la "new town", la prima, di cui ha parlato il Presidente Berlusconi". Così il Ministro Altero Matteoli annuncia di voler fronteggiare uno tra i drammi più gravi per gli sfollati del terremoto: l'emergenza casa. Di case, di nuove città, in Abruzzo c'è bisogno come del pane. Chi è sopravvissuto non ha fatto in tempo a rallegrarsi che subito è stato travolto dalla tragica consapevolezza di non aver, in molti casi, più niente. "La prima cosa da fare", spiega Matteoli, "era cercare di tirar fuori dalle macerie più persone possibili. Poi dovevamo trovare una sistemazione per circa ventimila sfollati. Ora è il momento di pensare alla ricostruzione. Un obbligo per un Paese come il nostro". Un miliardo e 300 milioni di euro per ricostruire, 24-28 mesi il tempo stimato. Come pensate di riuscirci, con questo budget e in così poco tempo? "Al momento stiamo ancora facendo inventari. Queste sono davvero semplici stime e, come tali, andranno verificate. Abbiamo interpellato i tecnici del Ministero, chiedendo loro di ipotizzare - sulla base dei loro manuali e delle loro conoscenze - un budget di massima necessario per le opere edilizie. Così è venuta fuori la cifra di 1,3 miliardi. Ma tutto andrà analizzato sul campo. Inizieremo col distinguere tre categorie di abitazioni: quelle ristrutturabili nel breve periodo, quelle che richiederanno tempi più lunghi e quelle che andranno abbattute e ricostruite".  Cosa si intende per "new town"? E in che senso era già prevista dal "piano casa"? "Anche qui siamo ancora in fase di studio, ma certo l'idea della "new town", seppur non presente come termine, era già nella sostanza del piano casa. Si era già pensato infatti alla costruzione e ristrutturazione di ventimila alloggi nel primo triennio, da dare poi in affitto a giovani coppie, anziani, studenti, con la possibilità di aumentarne il volume fino al 35%, in caso di utilizzo di tecniche costruttive di bioedilizia o che prevedano il ricorso a energie rinnovabili. Ecco, oggi la priorità su questo tipo di disponibilità sarà data agli sfollati dell'Abruzzo. Con l'aggiunta di una condizione a questo punto essenziale, specie per chi procederà all'ampliamento del 35%: che le nuove abitazioni vengano costruite con tecniche antisismiche". Nei prossimi due anni, però, dove dormiranno gli sfollati? "Stiamo pensando a ogni possibile soluzione. Gli alberghi del litorale, nonostante le prenotazioni pasquali, si sono messi a completa disposizione. Le Ferrovie hanno mandato treni con centinaia di cuccette. In poche ore si sono messe su le tendopoli: non sono un hotel a 5 stelle, ma almeno un riparo, che tra l'altro molti neanche vogliono lasciare, pur di restare vicini a casa. Ovvio che nessuno potrà star lì due anni. Cercheremo di dare a tutti il meglio".

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