"Una tragedia imprevedibile"
«È la peggiore tragedia di questo inizio del millennio. Si possono prevedere decine di morti e migliaia di sfollati». Sono da poco passate le sette del mattino e Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, toglie ogni dubbio sulle immani proporzioni del dramma che ha devastato l'Abbruzzo. Non usa mezze parole mentre i microfoni delle televisioni lo cingono d'assedio. Poi, quasi a prevedere le successive domande dei cronisti e le polemiche che avrebbero segnato la giornata, aggiunge: «Il sisma di questa notte non era prevedibile, anche se sappiamo che quella è una zona sismica e negli ultimi giorni ci sono state continue scosse. Ora purtroppo tanti "pontefici" diranno che si poteva prevedere, ma non è così». «Proprio la scorsa settimana - ha ribadito Bertolaso - la commissione grandi rischi si era riunita a l'Aquila, con i più importanti sismologi italiani. Li avevo mandati lì - ha sottolineato - proprio per le continue scosse delle ultime settimane e la conclusione era stata che non si poteva prevedere quanto successo. Non potevamo evacuare una regione in base a quello sciame sismico». Poi il capo della Protezione civile parte per L'Aquila, dove arriverà poco prima delle 8 e avvierà le riunioni operative con istituzioni locali e forze dell'ordine. I «pontefici» che teme Bertolaso non ci mettono molto a venire allo scoperto. La miccia la accende Giampaolo Giuliani, l'uomo che otto giorni fa, durante lo sciame sismico che aveva investito la zona dell'Aquila, aveva parlato di terremoto imminente. I media lo definiscono inizialmente un ricercatore dell'Istituno nazionale di fisica nucleare. In realtà, poche ore più tardi, è lo stesso istituto a prendere le distanze da Giuliani: «Non è un ricercatore - fanno sapere dall'Infn - ma un perito elettronico che neanche lavora per noi». La precisazione, però, non serve a calmare le polemiche. Il primo ad accusare Bertolaso è Vittorio Agnoletto: «Se avesse ascoltato le parole di Giuliani invece di denunciarlo (per procurato allarme, ndr), tutte queste vittime si sarebbero potute evitare. Adesso si dimetta», accusa l'eurodeputato del Prc. Sullo stesso tono le dichiarazioni di Belisario dell'Idv. Allora la conferenza stampa che Bertolaso tiene a L'Aquila al fianco di Berlusconi e del ministro Maroni diventa anche un'occasione per rispedire le accuse al mittente: «Tutte le informazioni e i dati in mano ai massimi esperti hanno stabilito che non era prevedibile una situazione di terremoto più grave di quella che si era verificata nei giorni scorsi». A quel punto tutto il Governo si stringe intorno al capo della Protezione civile. «Noi abbiamo la migliore Protezione civile d'Europa e il suo migliore capo», dice Brunetta. Ma anche il Pd non ha dubbi: «Chi chiede le dimissioni di Bertolaso si vergogni, lui resta un serio e affidabile punto di riferimento nel nostro Paese per affrontare calamità di questa gravità». La solidarietà bipartisan trova la massima espressione alla Camera dei deputati, dove il ministro Vito ringrazia, a nome del Governo, Bertolaso per l'impegno profuso nell'emergenza e tutti i parlamentari gli tributano un lungo applauso.