Tra la folla dei feriti nell'ospedale "colpito"

Il panico è stato il nemico più difficile da affrontare: la disperata ricerca di vie di fuga ha creato momenti di seria difficoltà, anche se è stato immediato e spontaneo da parte di tutti, non solo medici e infermieri, l'aiuto a chi era più in difficoltà e aveva meno possibilità di deambulazione ad abbandonare l'edificio. Da lì a qualche minuto è iniziato il terribile via vai delle ambulanze che poco alla volta hanno cominciato a trasportare feriti e persone bisognose di assistenza, in tanti al pronto soccorso sono arrivati da soli, con la loro auto o approfittando di un passaggio di fortuna. Il manager Marzetti ha rivolto un appello a tutti i medici presenti in zona a prestare aiuto, mentre l'ingresso del pronto soccorso veniva letteralmente preso d'assalto da persone in cerca di cure. Una situazione caotica che a stento i sanitari sono riusciti a contenere tanta era la mole di pazienti in arrivo. Fortunatamente non sono state registrate vittime ma è stato subito evidente che la situazione strutturale era difficile: uno dei reparti più colpiti dal sisma è stato quello di pediatria e neonatologia. Ieri mattina il presidente della Regione Gianni Chiodi, nel corso di un primo sopralluogo nel centro della città dell'Aquila, ha annunciato lo sgombero dei locali del San Salvatore, dichiarato inagibile per il novanta per cento, mentre nella conferenza stampa che da lì a poche ore si sarebbe tenuta nella scuola allievi sottufficiali della Guardia di Finanza il premier Berlusconi ha aggiunto che «veniva data priorità ai pazienti caratterizzati dai codici "giallo" e "rosso" per lo smistamento negli ospedali della regione» e che nelle prime ore del pomeriggio sarebbe stato allestito un ospedale da campo «per dare ricovero a tutti quanti gli altri pazienti che ne avessero avuto bisogno». Da una prima stima dei feriti, attorno alle 14,30 di ieri, il numero superava i 1500 mentre le vittime si aggiravano attorno alle 70, cifra che purtroppo con il passare delle ore sarebbe poi salita. «L'ospedale da campo - ha poi aggiunto il sindaco Massimo Cialente - sarà allesito in prossimità del San Salvatore perché fortunatamente il reparto di radiologia è stato risparmiato dal sisma ed ha potuto continuare la sua attività. Nell'ospedale da campo troveranno posto tutti i reparti delle "Medicine" e delle "Chirurgie”, mentre per coloro i quali lo riterranno necessario i medici verrà predisposto il trasferimento negli ospedali di Teramo, Sulmona ed Avezzano».