Emergenza idrica in numerosi comuni

Dopouna notte di paura a Teramo si cominciano a contare i danni del sisma, che fortunatamente in provincia non ha provocato morti o feriti. I sopralluoghi effettuati ieri parlano di danni ingenti, di decine di comuni colpiti, di numerosi edifici pubblici e privati lesionati. Molte realtà, soprattutto quelle al confine con il pescarese e dell'entroterrà vibratiano, hanno dovuto fronteggiare carenze idriche con interruzioni continue fino a tarda sera. Oltre 250, solo nella prima parte della giornata, le richieste di intervento ai Vigili del Fuoco presenti sul territorio provinciale con 50 unità operative e chiamati soprattutto per verifiche statiche sugli edifici. La maggioranza degli interventi ha riguardato i Comuni montani del teramano, con gli uomini del Corpo Forestale che hanno sgomberato dalle proprie abitazioni 10 persone a Castelli e 3 a Tossicia. Particolare la situazione ad Atri, dove il monitoraggio è costante e continuo e dove il Duomo ha subito lesioni che ne hanno consigliato la chiusura. Alcune abitazioni sono state evacuate anche a Teramo, dove le situazioni più preoccupanti riguardano alcuni edifici del centro storico con lesioni alle facciate di numerose chiese e ai campanili e l'aula magna del Braga dichiarata inagibile e dove sono state chiuse anche le sedi della Provincia di Via Milli e di largo San Matteo. Immediata anche la chiusura delle scuole del territorio provinciale che potrebbero anche riaprire dopo Pasqua e della strada provinciale 44 che collega Fano Adriano a Prato Selva dove si è registrata la caduta di massi. La macchina operativa, a Teramo, ha funzionato al meglio fin dalle prime ore, e l'intera popolazione teramana ha dato il via ad una catena di solidarietà. Alla volta di L'Aquila sono partiti uomini e mezzi delle Forze dell'Ordine, della Croce Rossa, delle strutture provinciali e comunali. «Gli ospedali teramani stanno accogliendo i feriti e abbiamo allestito anche un punto di accoglienza con supporto psicologico - spiegava ieri pomeriggio il manager della Asl Molinari - Gli operatori stanno facendo del loro meglio e la popolazione teramana ha dato vita ad una vera corsa alle donazioni di sangue». Tantissimi anche i cittadini che hanno messo a disposizione le proprie case per ospitare gli sfollati, mentre Federlaberghi ieri pomeriggio confermava la disponibilità di quattromila posti letto negli alberghi della provincia.