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Il record lo fa segnare Dario Franceschini.

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Stringela mano al leader della Cgil, rilascia dichiarazioni, saluta i militanti, percorre qualche metro, si concede per le foto di rito e poi se ne va diretto ad Amalfi dove deve partecipare alla scuola politica del partito. Tempo di permanenza: 30 minuti netti. Anche qualcosa di meno sostengono i più maliziosi. Poco male. A tenere alta la bandiera del Pd ci pensano gli altri. Quelli abituati ai cortei e alle manifestazioni. «È il quarto che faccio» esclama orgoglioso Pierluigi Bersani. «Dici che questo è l'unico modo per rimanere in forma?» gli domanda ridendo Sergio Cofferati. Il clima, nella «pancia» del corteo riservata ai big, è gioviale. I militanti si avvicinano per stringere la mano a Piero Fassino (quasi tutti lo invitato a «non mollare» chissà perché), per salutare Nichi Vendola, per invocare Fausto Bertinotti accompagnato dalla moglie Lella con giubbino di pelle «rosso Cgil». Ci sono anche Paolo Ferrero e Franco Giordano. Lentamente ci si avvicina al Circo Massimo. L'allegra «combriccola» viene accompagnata nel retropalco. Qui si uniscono alla compagnia anche Massimo D'Alema, Cesare Damiano, Walter Verini, Oliviero Diliberto, Antonio Bassolino, Leoluca Orlando e tanti altri. Tutti vogliono poter dire: io c'ero. La Cgil offre pasticcini, pizzette e qualcosa da bere. Sembra di essere ad un pic nic. Giunge la notizia che anche Walter Veltroni, a sorpresa, sta partecipando alla manifestazione. Ha preferito partire da piazza della Repubblica, ma non raggiungerà mai il palco e, a testimoniare la sua presenza, resteranno solo alcune foto. Intanto si alternano musica e interventi. L'operaio di Pomigliano, l'insegnate precaria, i Modena City Ramblers, l'immigrato, la pensionata, Luis Bacalov, il medico, la studentessa, Pierfrancesco Favino che legge un testo scritto dal figlio di un ex operaio dell'Ilva di Taranto, Shal Shapiro. Si avvicina l'ora dell'intervento di Guglielmo Epifani e, cominciano le prime defezioni. Tra i primi ad andarsene c'è Oliviero Diliberto. Poi, lentamente, quasi tutti si dileguano. Si perdono le tracce di Franco Giordano, Fausto Bertinotti e Nichi Vendola. Qualcuno dice che sono ancora lì, ma nel retropalco non si vedono. Va via anche Pierluigi Bersani. Epifani arringa la folla, parla di unità sindacale, attacca il governo. Dove sono finiti Massimo D'Alema e Piero Fassino? Uno dopo l'altro i big abbandonano la piazza. Ormai tutti sanno che loro c'erano. Basta così. Sono quasi le 13.30. Il leader della Cgil sta per terminare il suo intervento. L'ultimo ad abbandonare il campo, prima che Epifani finisca di parlare, è Cesare Damiano. Resistono solo Sergio Cofferati, Paolo Ferrero, Leoluca Orlando e Armando Cossutta con moglie al seguito. Nessuno sa dove siano gli altri. Parte «Bella Ciao», poi il coro «chi non salta Berlusconi è». Franceschini, probabilmente, non ha ancora raggiunto Amalfi. Nic. Imb.

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