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Ancora scontri nel cuore della City

Gli scontri nella City

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Il manifestante, secondo la ricostruzione della polizia e la versione fornita da un testimone, è morto non in conseguenza di scontri o colpi subiti ma per un possibile collasso cardiaco. La polizia, intanto, ha comunicato che per i disordini di mercoledì sono state fermate 88 persone. La manifestazione era cominciata in modo pacifico ma è poi degenerata in scontri, anche violenti. Circa 4 mila - tra anarchici, ambientalisti, anticapitalisti - sono scesi in strada nel «Financial Fool's Day», il pesce d'aprile finanziario. Hanno invaso la City, lanciando bottiglie e sassi contro uffici e rompendo vetrine di negozi. Ieri un manifestante solitario ha scalato il grattacielo dei Lloyd's e ha srotolato uno striscione. Sorvegliati da oltre una cinquantina di agenti, i dimostranti di fronte alla Banca d'Inghilterra hanno deposto alcuni mazzi di fiori a St Michael's Alley, il vicolo dove l'uomo sulla quarantina è stato trovato privo di sensi. Molti dei dimostranti presenti hanno dichiarato di essere stati picchiati e maltrattati dalla polizia, che per ore ieri li ha trattenuti tra i cordoni senza permettere loro di lasciare la manifestazione. Ieri era stata diffusa la notizia dal quotidiano gratuito London Paper che a causare i disordini mercoledì, dall'irruzione alla Royal Bank of Scotland agli scontri con la polizia, sarebbero stati degli anarchici italiani. In serata un portavoce di Scotland Yard lo ha smentito. La polizia ha anche detto che a rendersi protagonisti degli episodi violenti, in particolare dell'irruzione nella filiale della Royal Bank of Scotland, è stato una piccola minoranza di criminali che verranno identificati e che sugli incidenti è già stata aperta un'inchiesta.

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