A Roma calano le multe: "Si fa più prevenzione"
{{IMG_SX}}«Il nostro problema maggiore è quello di farci conoscere». Così, il comandante della Polizia Municipale di Roma, Angelo Giuliani, parla dei vigili urbani, dei «suoi» agenti. Non nasconde una punta di orgoglio quando spiega compiti e funzioni di una «polizia locale che si sta modernizzando», ma è sempre con i piedi per terra quando pensa a organico e mezzi a disposizione. «È un problema di risorse, che sono poche rispetto alle esigenze del Corpo che svolge funzioni sempre più sofisticate». Comandante Giuliani, come sta cambiando la Polizia Municipale? «Nell'ultimo anno si è compiuto un grande sforzo di riorganizzazione del Corpo. Cerchiamo di dare a ciascuno responsabilità certe, in modo tale da sapere con esattezza chi deve fare cosa e chi ne deve rispondere. Abbiamo una grande storia e una grande tradizione e siamo il punto di riferimento più vicino al cittadino». Per il cittadino però il vigile è ancora il «pizzardone» di Alberto Sordi. «I romani hanno una visione molto limitata del nostro lavoro. Ancora oggi l'associazione più frequente al vigile urbano è quella delle multe. Ma la città è andata avanti e anche noi siamo andati avanti. Oggi i vigili hanno competenze e professionalità di alto livello e svolgono un controllo del territorio a 360 gradi, dai rumori molesti notturni alle affissioni pubblicitarie, fino a compiti più delicati come il controllo nei campi nomadi». Qual è secondo lei il punto di forza del vigile urbano? «Certamente il fatto di rappresentare un punto di riferimento per il cittadino. Una volta mi trovavo a una sfilata delle forze dell'ordine, quindi insieme ai vigili urbani c'erano polizia, carabinieri, guardia di finanza. Una signora anziana mi si avvicina per avvertirmi di una cosa accaduta pochi metri più il là. Quando gli ho chiesto perché si fosse rivolta proprio a me, lei mi ha risposto semplicemente: perché lei è un vigile. Ecco, questa è la nostra forza, quella di chi ogni giorno è sempre tra la gente». E il punto debole? «Senza dubbio i numeri. In una città grande come Roma è persino troppo ovvio dire che risorse e uomini non bastano mai. Attualmente contiamo su circa 6.500 agenti ma la nuova pianta organica prevede di arrivare fino a 8.300 e sarebbe già un enorme passo avanti». Quante sono le donne in divisa? «Sono 2.751, pari al 42,2 per cento. E devo ammettere che le donne sono le agenti migliori». La carenza di uomini e mezzi, la notte ci sono solo 25 pattuglie per tutta la città, penalizza soprattutto le periferie, le risulta? «A dire il vero no. La periferia soprattutto di notte non dà grandi problemi. Il fine settimana la vita notturna si sposta al centro, quindi è ovvio che le criticità maggiori si riscontrano in quelle aree». Dagli incidenti stradali alla tutela ambientale, ma non svolgete troppe funzioni? «La nostra missione è quella del controllo del territorio e siamo ben strutturati per svolgere tutte queste funzioni. Certamente occorre fare delle scelte sui problemi quotidiani e agire sulle priorità che vanno dai cortei agli incidenti stradali». Da quando Alemanno è diventato sindaco sembra che le multe siano diminuite, così come le rimozioni. È solo una sensazione? «Noi rispondiamo alle indicazioni della politica. I vigili urbani dipendono soltanto dal sindaco e si è deciso di puntare più sulla prevenzione che sulla repressione. Se si vede il vigile in strada è più difficile compiere infrazioni». Come si trova con Alemanno? «Molto bene. Vuole poche chiacchiere e molti fatti». Qual è l'infrazione più frequente degli automobilisti? «Certamente l'ingresso nelle Ztl. Nel 2008 sono state rilevate un milione 185 mila 317 infrazioni. E il dato è pure in calo rispetto agli anni precedenti. Se poi vogliamo tracciare un bilancio più ampio, abbiamo fermato, e dunque identificato, 146.478 persone, effettuato 21.835 controlli nell'edilizia; 3.548 controlli nei campi nomadi; 2.381 extracomunitari identificati; 15 discariche abusive sequestrate». E l'ordinanza anti-prostituzione? In alcune strade si rivedono le lucciole. «Devo dire che l'ordinanza ha avuto molto effetto. E quello della prostituzione in strada lo definirei ora un problema residuale. Abbiamo effettuato 2.422 verbali nei confronti di prostitute, 162 verbali nei confronti di clienti. Questo per quanto riguarda solo i vigili urbani che, ricordo, hanno operato insieme alla Polizia». Armamento, dopo le polemiche tra circa un mese sarà realtà, cosa ne pensa? «Si è finalmente rotto un tabù con un regolamento che ritengo molto equilibrato che rispetta anche chi sceglie di non prendere l'arma». L'equipaggiamento dei vigili urbani scarseggia da tempo. Gli etilometri per il controllo della guida in stato di ebbrezza sono uno per gruppo. Pochi, le pare? «Abbiamo siglato un protocollo con la Fondazione Ania sulla prevenzione degli incidenti stradali e presto arriveranno etilometri e altra strumentazione. Per questo lanceremo una nuova, grande campagna di prevenzione. Al nostro lavoro però occorre sensibilizzare di più gli automobilisti sui comportamenti da tenere quando ci si mette alla guida. Se una macchina arriva a grande velocità su un incrocio, come purtroppo è accaduto, il vigile anche se presente può fare ben poco per prevenire la tragedia».