Villaggio riapre in tv il mistero della morte di Moana Pozzi
La vera essenza di Moana Pozzi, il simbolo erotico dei ruggenti anni Ottanta, resta un mistero a quindici anni anni dalla sua morte improvvisa il 15 settembre 1994 che lasciò sgomenta l'Italia. Ora un altro importante tassello s'aggiunge al mosaico infinito della sua vita (e morte) tracciato da quelli «che la conoscevano bene». Che riaccende i grandi interrogativi, mai risolti, sulla sua breve esistenza terrena, volata via in una notte di fine estate. Il grande attore Paolo Villaggio, martedì, è apparso a notte fonda nel programma di Italia Uno «Chiambretti nights» a parlare di Moana rivelando altri aspetti inediti della complessa personalità dell'attrice icona del sesso. Di che cosa avete parlato con Chiambretti? «Di Moana. L'ho conosciuta quando era giovanissima a Genova che è la nostra città, quando era ancora una ragazza - ci dice al telefono Paolo Villaggio - Moana aveva le idee chiare sul futuro. Non voleva rimanere lì a condurre un'esistenza piccolo borghese, magari a fare la commessa, a sposarsi e fare figli». E com'era Moana? «Attraente, vistosa, grande appeal anche se non era particolarmente bella e affascinante. Una bonona, insomma. Voleva sapere da me come si fa il cinema. Era caparbia, tenace, voleva fare carriera e non ammuffire a Genova. Le trovai una particina nel film "A tu per tu" che feci con Dorelli. Poi siamo rimasti amici». Poi arriva la Moana, bomba del sesso.. «L'ho detto da Chiambretti e lo ripeto: Moana Pozzi era frigida. Odiava il sesso, provava disgusto per tutti quegli uomini che le slinguettavano addosso. Era schifata da quella pletora di sacerdoti pedofili, politici democristiani, quel mondo di corrotti che le girava attorno. In realtà li fustigava con distacco, questa era la sua forza». Un pò triste no? «Moana non solo non ha conosciuto la sessualità ma è stata frigida anche sentimentalmente. Non ha mai amato veramente nessuno. È rimasta ingabbiata nella sua ambizione. Il suo vero obiettivo è stato l'avere non l'essere. Voleva essere felice ma ha imboccato l'autostrada del successo inteso come guadagno». Paolo Villaggio, poi, smentisce di aver detto in trasmissione da Chiambretti che Moana «un giorno al Ritz di Madrid, in una suite tornò dal bagno solo con gli slip indosso dicendo: "Io con te l'amore non lo farò mai. Ti voglio molto bene. Sono sieropositiva». «Lo smentisco - dice Villaggio - quando è morta ho sentito la madre al telefono che mi ha confermato il tumore al fegato». La frase sulla sieropositività ci viene, invece, confermata da Romano Fassa, autore del Chiambretti Night. «Villaggio ha parlato di Moana malata di Aids ed è stato poi smentito da Maurizia Paradiso che ha ribadito che la causa della morte è stata l'epatite C contratta in uno dei suoi numerosi viaggi in India. Non solo. Maurizia ha aggiunto che negli ultimi Moana perdeva tanti capelli e per questo lei stessa le aveva consigliato di fare accertamenti sul fegato». Infine nella stessa trasmissione è stato sentito anche il marito di Moana Antonio Di Ciesco: «Moana e Maurizia non erano cosi amiche come la Paradiso vuol far credere. Gli abiti che lei ha regalato in trasmissione e che spaccia di Moana, in realta, sono dei falsi». Ora si attende il faccia-faccia nella prossima puntata di Moana Story.