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Mazza verso Rai Uno, l'accordo si avvicina

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Le caselle cominciano ad andare a posto. Nulla di deciso ma l'organigramma Rai inizia a prendere forma. Ieri il consiglio di amministrazione ha dato via libera alla nomina del nuovo direttore generale, Mauro Masi. Ora bisognerà attendere l'ok anche dell'assemblea degli azionisti (previsto per oggi). Prima aveva anche approvato il bilancio 2008 in perdita di 7,1 milioni. Per le nomine dei direttori di testata e di rete se ne parlerà dopo Pasqua. Berlusconi infatti è all'estero per tutta questa settimana e anche parte di quella successiva. Probabilmente non farà ritorno a Roma prima delle vacanze. Di sicuro negli ambienti di An danno quasi per acquisita la nomina di Mauro Mazza al vertice di Rai Uno. Dell'attuale direttore del Tg2 il Cavaliere ha simpatia e stima, rinnovate peraltro nel backstage del congresso del Pdl. L'area Fini appare piuttosto tranquilla perché il nodo principale sembra risolversi. A sentire i berlusconiani non è esattamente così. Quella di Mazza a Rai Uno è sempre un'ipotesi. La più accreditata ma un'ipotesi. Anche perché fanno notare che nel merito delle nomine non si è ancora entrati. In effetti nel vertice l'altro giorno a casa del Cavaliere, i due nomi pronunciati dal premier sono stati quelli di Augusto Minzolini, inviato di punta de La Stampa, per il Tg1; di Mario Orfeo, attuale direttore del Mattino fortemente sponsorizzato da Mara Carfagna, alla direzione del primo telegiornale o del Tg2. Ora il nodo è sulla testata guidata sinora da Gianni Riotta. Minzolini, dunque, è l'unico nome pronunciato dalla bocca del capo del governo. Anche se il candidato che appare avere maggiori chance è Maurizio Belpietro, direttore di Panorama per mesi candidato dai giornali anche se il suo nome non è stato ancora calato al tavolo delle trattative. Se queste caselle dovessero andare a posto, resta da verificare ancora la guida di Rai Due. Che viene rivendicata dagli ormai ex Forza Italia, e nel caso Clemente Mimun è in pole position. La direzione della seconda rete, tuttavia, è subordinata anche alla volontà della Lega. Il Carroccio al momento la guida con Antonio Marano, che verrebbe spostato alla vicedirezione generale. Bisognerà però vedere con quali poteri. Berlusconi vuole affidare tutto a Masi, gli uomini di Bossi reclamano più spazio. Dal risultato di questa trattativa si vedrà anche la conclusione del braccio di ferro su Rai Due. Un'altra casella che sembra andare a posto è la divisione radiofonica, fortemente richiesta da An, che potrebbe sistemare il suo Bruno Socillo. Nel caso si concretizzasse anche questa ipotesi, Antonio Preziosi potrebbe salire un gradino e assumere la guida del Gr Rai. Il nodo viale Mazzini si incrocia con quello dei grandi giornali. Paolo Mieli saluta la redazione del Corriere della Sera che ora sarà affidato a Ferruccio de Bortoli, che di sicuro non può considerarsi un berlusconiano. Proprio per questo Rcs ha fatto sapere a Palazzo Grazioli che potrebbe anche nominare un vicedirettore con delega sulla politica con sensibilità di centrodestra. Riotta si appresta a prendere il timone del Sole 24 Ore. Ma il valzer non è finito. Il prossimo tassello, a sentire fonti del mondo finanziario, potrebbe riguardare La Stampa. Giulio Anselmi, nonostante abbia dato nuovo smalto al quotidiano torinese, è dato in partenza. Per lui potrebbe liberarsi la presidenza dell'Ansa. Al suo posto invece potrebbe arrivare Mattia Feltri, figlio di Vittorio. Chiunque sarà direttore dovrà occuparsi di un ampio piano di ristrutturazione. E siamo solo all'inizio.

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