Brunetta alle statali: "Basta alla spesa nell'orario di lavoro"
La Carfagna ribatte: non cadiamo in provocazioni
Basta con le impiegate statali che durante l'orario di lavoro si imboscano per andare a fare la spesa: il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta non ha perso l'occasione di tornare a bacchettare i dipendenti pubblici. Ma il suo attacco alle lavoratrici, fatto dinanzi a un pubblico quasi interamente femminile e al ministro per le Pari Opportunità, ha scatenato reazioni indignate. «Non è vero», «ma che dice!», «vergogna!»: un vero e proprio boato si è levato oggi, alla sortita di Brunetta, dalla platea di un convegno su lavoro e pari opportunità. E la collega di governo Mara Carfagna, intervenuta subito dopo, ha cercato di consolare le donne presenti: «Non fatevi scoraggiare. Non cadiamo nelle facili provocazioni». Per poi aggiungere, sempre polemizzando con il collega che aveva parlato di «chiacchiere sulla parità», che «i gap esistono, non sono chiacchiere, soprattutto nel mondo del lavoro». Poi, però, con una nota, la titolare delle Pari Opportunità ha cercato di smorzare: «Nessuna polemica con il ministro Brunetta. Siamo entrambi d'accordo sul fatto che esista un gap tra uomo e donna nel mondo del lavoro, ma che, allo stesso tempo, lo scopo dell'attività del nostro governo deve essere quello di eliminare sprechi e inefficienze nella pubblica amministrazione. Chi va a fare la spesa durante l'orario di lavoro commette una truffa e va censurato - ha precisato la Carfagna - ciò non toglie che in Italia vi siano milioni di donne che lavorano seriamente, si distinguono per la loro professionalità, e che vadano aiutate a conciliare meglio i tempi di lavoro e di cura familiare». Nella sua «requisitoria» contro le statali che «fuggono» durante il lavoro per fare shopping, il ministro della Pubblica Amministrazione ha scandito che «il lavoro pubblico deve essere al servizio dei cittadini e non può essere un ammortizzatore sociale di genere». E alle vivaci reazioni della platea ha risposto: «Protestate pure, ma è così. Io non voglio più che le donne scappino dall'ufficio per fare la spesa, per poi tornare a casa all'una e mezza e avere difficoltà a gestire la famiglia e tutto il resto». E quando ha domandato: «Vi siete chiesti il perchè della femminilizzazione della scuola e del lavoro ministeriale? E come mai ci siano poche donne ai vertici?», molte le donne che hanno risposto «perchè siamo più brave e più preparate». Ma Brunetta ha tirato dritto: «I controlli sull'assenteismo per malattia costituiscono una lotta di liberazione per le donne. Far finta di essere malate per accudire i figli o i mariti vuol dire buttare via la propria professionalità: bisogna rompere queste compensazioni perverse». Per il ministro è invece necessario portare avanti una vera politica di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.