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L'Ocse: «Il Pil cala del 4,3%» Il Cav: «State zitti»

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Ilpremier Silvio Berlusconi però non ci sta e sottolinea come certe stime alimentino la paura proprio quando invece ci sarebbe bisogno di maggior fiducia. «Prima non hanno previsto nulla — spiega Berlusconi riferendosi proprio all'Ocse — poi fanno le previsioni un giorno sì e un giorno no. Ma statevi zitti». Le previsioni arrivate proprio ieri dall'Ocse sull'Italia, ha sottolineato il segretario generale, Angel Gurria, sono in linea con «quello che succede nel mondo e nell'Unione Europea». Gurria inoltre promuove la politica economica italiana per riagganciare lo sviluppo. Anche la Banca mondiale ha rivisto al ribasso le proprie stime e, per il prodotto interno lordo mondiale 2009, vede un -1,7%, cioè il primo dato negativo dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. L'unico segnale positivo arriverà, secondo l'Ocse e la Banca Mondiale nel 2010 quando si inizierà a vedere qualche segnale di ripresa (Pil +1,2%). Tutti i paesi dell'area Ocse subiranno nel 2009 una «forte recessione» con un calo del Pil del 4,3%. Questa debolezza rimarrà nel 2010 con un calo del prodotto interno lordo dello 0,1%. A livello mondiale il Pil vedrà un ribasso del 2,7% per poi risalire dell'1,2% nel 2010. La recessione nel 2009 in Italia porterà il Pil ad una flessione del 4,3% (in linea con il -4,3% stimato per l'area Ocse, contro un calo medio del 4,1% dell'area Euro). Aumenterà nel 2009 il rapporto deficit/pil al 5%. Rapporto che salirà al 6% nel 2010. L'Italia deve rifocalizzare la spesa «per allargare il supporto ai disoccupati e le loro famiglie» che «sarà più efficace degli aiuti ai settori industriali o degli sforzi per dirigere il prestito bancario». Per l'organizzazione il tasso di disoccupazione nel 2009 passerà dal 6,8 al 9,2% per arrivare al 10,7% nel 2010.

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