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(...) degli interventi volti a fronteggiare la dimensione umana della crisi.

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Lamiscela di questi atteggiamenti può indurre a sottovalutare l'importanza del Social Summit di Roma, dei suoi contenuti e delle sue conclusioni. Sarebbe un grave errore. Con il Social Summit, che costituisce il primo evento internazionale dedicato ai lavoratori dopo lo scoppio della crisi, l'Italia ha realizzato un'iniziativa innovativa, volta a fissare più solidi schemi di governance globale, attraverso i quali, in nome della primazìa della persona sulla finanza, e nel rispetto dei principi della concorrenza, tutti gli Stati del mondo potranno e dovranno ripensare il loro intervento nell'economia. Lo scetticismo va messo in conto, naturalmente. Come icasticamente ha detto il Ministro Tremonti, la crisi segna non la fine del mondo, ma la fine di un mondo. Alla costruzione di un nuovo mondo però l'Italia sta lavorando, da protagonista. Il Governo ha sposato con convinzione i principi dell'economia sociale di mercato e sulla base di tale visione da mesi è impegnato soprattutto per alleviare il peso del disagio sociale. Il Governo, però, sta facendo di più e, anche attraverso il Social Summit, sta lavorando per emarginare il «cortotermismo», in nome del quale consumatori e risparmiatori per anni sono stati portati, spesso in via subliminale, a guardare non oltre il proprio naso, comprando forse ciò che non andava comprato, mentre i managers e le banche inseguivano alti rendimenti sul breve termine, da raggiungere con tutti gli strumenti disponibili, così finendo col portare la singola impresa, e, conseguentemente, l'intera economia mondiale, non verso la tutela dei valori reali, tra cui anzitutto quelli del lavoro e dei lavoratori, ma, troppo spesso, verso quei risultati finanziari che, seppur volatili, potessero risultare attraenti agli occhi dei poco informati azionisti e risparmiatori. Questo mondo, il mondo del cortotermismo, è finito. Questa consapevolezza ci rende ottimisti. In futuro, questo è l'impegno, dovranno prevalere i valori durevoli e, tra questi, quello che è più durevole in assoluto: quello della persona umana. Pasquale Giuliano Presidente della Commissione Lavoro Previdenza Sociale del Senato

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