De Bortoli-Riotta la nuova accoppiata
Due grandi firme del giornalismo italiano che da tempo venivano date in lista per quella o quell'altra carica ma che alla fine hanno trovato la loro collocazione. La nomina di de Bortoli, già nell'aria da qualche giorno, è stata ufficializzata solo nel primo pomeriggio. La decisione, presa all'unanimità dal patto di sindacato, dal consiglio di amministrazione di Rcs Media Group e da quello della Rcs Quotidiani, ha così riportato l'ex direttore de Il Sole 24 Ore alla guida del giornale di Via Solferino che aveva già diretto dal 1997 al 2003. Il suo nome torna quindi alla ribalta della cronaca giornalistica a poco più di venti giorni dal suo «gran rifiuto» alla presidenza della Rai: «Rinuncio alla presidenza - disse il 9 marzo scorso -, resto a fare giornalista». E così è stato. Dirigerà il quotidiano più venduto in Italia guadagnando comunque l'apprezzamento professionale da parte di tutto il mondo della politica e soprattutto quello del premier Silvio Berlusconi che, dopo anni di rapporti non certo idilliaci, l'ha riconosciuto avere «un punto di equilibrio adeguato». D'altronde è risaputo che tra lui e il Cavaliere c'era un po' di ruggine. De Bortoli infatti fu costretto nel 2003 a dimettersi dalla direzione del Corsera, e allora si disse per le forti pressioni che Berlusconi esercitava sulla direzione del giornale. Nel 2005 l'astio crebbe ancora di più quando de Bortoli venne indicato dalla sinistra come possibile concorrente a sindaco di Milano contro Letizia Moratti. Una candidatura che nonostante i sondaggi davano vincente al 47,4% dei consensi, rispetto al 40,2% della sfidante, lui rifiutò. Ma l'apoteosi dello scontro tra i due avvenne il 18 marzo 2006 a Vicenza quando De Bortoli moderò il convegno biennale di Confindustria ospitando i due aspiranti premier Romano Prodi e Silvio Berlusconi. E lo show del Cavaliere iniziò proprio con una martellata a de Bortoli che si arrovellava sulla durata delle risposte: «Se lei crede, direttore, che è più importante il tempo delle cose che interessano a tutti me lo dica». Ma «acqua passata non macina più». Berlusconi è presidente del Consiglio e de Bortoli torna a dirigere il giornale nel quale nel 1973 iniziò a muovere i primi passi da praticante. La seconda nomina è arrivata solo in serata. L'eletto è Gianni Riotta che dalla direzione del Tg1, passa a Il Sole 24 Ore appena lasciata libera da de Bortoli. Che la sua poltrona fosse traballante lo si sapeva già da tempo. Quell'incarico gli era stato dato durante il governo Prodi, il 20 settembre del 2006. Ancora di più dato che in più di qualche occasione a Berlusconi non sono proprio piaciuti i servizi mandati in onda durante il telegiornale. Il 18 ottobre 2008 arrivò addirittura a telefonare in redazione: «Buonasera. Mi consenta... Dica al direttore che il servizio della signora Sala sulla manifestazione di Di Pietro è una vergogna». Per non parlare di come Berlusconi non prese bene il fatto di vedere nel telegiornale di Riotta cifre decisamente non veritiere riguardo alla partecipazione degli studenti alle manifestazioni di protesta contro il ministro Gelmini. Alla fine però, anche in questo caso, tutto si è sistemato a tal punto che anche su Riotta è confluito l'apprezzamento del mondo della politica che lo ha fatto entrare nell'ipotetico "toto nomine" grazie soprattutto agli apprezzamenti del Pdl e, in particolare, di An. Candidatura che però è durata solo per poche ore ma che, di rimando, ha sancito una sorta di pace con il premier. Ora avrà il compito di dirigere il quotidiano della Confindustria. A chi andrà ora la poltrona da direttore del Tg1? La risposta forse arriverà già domani pomeriggio nel corso della riunione del nuovo Cda che affronterà la questione della nomina del nuovo direttore generale, diventata ormai urgente dopo la promozione di Gianni Riotta.