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«Siamo qui per dimostrare che la convivenza è possibile»

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«I nostro soldati hanno un ruolo fondamentale per la stabilizzazione del Libano». L'ambasciatore Gabriele Checchia non ha dubbi. E non solo per spirito di bandiera. «L'apprezzamento positivo alle nostre donne e ai nostri uomini in divisa per quanto stanno facendo arriva dalla popolazione libanese e dallo stesso governo». Quali sono i motivi di tanto successo? «L'apprezzamento deriva dal comportamento quotidiano. Un rapporto di correttezza e rispetto della cultura indice di grande professionalità dei nostri soldati. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Risoluzione 1701. Consenso che coinvolge naturalmente anche gli altri contingenti che fanno parte della missione Unifil. Lo stesso force commander generale Claudio Graziano riceve giusta approvazione per come interpreta la missione onusiana. Un riconoscimento all'altissimo livello delle nostre forze armate che esprimono simili ufficiali».  Anche il governo libanese apprezza quanto fanno i nostri militari? «Il riconoscimento del governo libanese è quotidiano. Un riconoscimento che coinvolge gli altri attori nel processo di stabilizzazione. L'ambasciata e la cooperazione con l'impegno nei settori sociali. La riabilitazione delle strutture sanitarie, le scuole. L'assistenza ai bambini e alla popolazione. Un lavoro complementare alla missione Onu. Una sinergia bilaterale che coinvolge l'ambasciata d'Italia e i soggetti internazionali. L'Italia è stimata e amata».  Nei prossimi giorni a Beirut farà visita il ministro degli Esteri Frattini... «La visita del ministro è un valore aggiunto nei rapporti tra Italia e Libano. La dimostrazione di quanto il nostro Paese, il governo e il parlamento italiano stanno facendo in favore del Libano. Questo è un Paese che può diventare l'esempio di come la convivenza sia possibile. In condizioni di stabilità, come ora stiamo vivendo, dimostra crescita economica. Uno spunto per gli imprenditori italiani che vogliono puntare a tutto il Medio Oriente. In Libano deve passare il messaggio della forza del dialogo. Un Paese da sempre aperto. Un poeta libanese parla di "desiderio di orizzonte". La vista che si ammira da questa altura ne è la dimostrazione. Il ministro Frattini verrà a Beirut nell'ambito del grande impegno che l' Italia sta dando per la pace e la stabilizzazione in tutta la regione. E in Libano questo è apprezzato da sempre. L'Italia ha le carte in regola per giocare il ruolo di protagonista e leader per la pace. Tanta è la vicinanza con l'Italia che nei giorni scorsi a Beirut, all'inaugurazione di alcuni negozi di alta moda italiana ha voluto partecipare lo stesso premier Siniora con la moglie. Amicizia e rispetto reciproco ci mettono in condizione di lavorare bene per la pace».

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