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Berlusconi: cambiare la Costituzione

Il premier Silvio Berlusconi

"Io, bandiera alle Europee"

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"Non esagerate perché la commozione ad una certa età puo' far male, grazie per la vostr fiducia". Silvio Berlusconi sale sul palco caricato di "una grande responsabilità", di guidare il Pdl. "Mi auguro - afferma il premier - di essere all'altezza, cercherò di non deludervi mai". "Gianfranco mi ha riconosciuto una lucida follia, senza questa follia non sarebbe nato il Pdl. Un po' matto lo sono stato davvero", conclude il Cavaliere citando Erasmo da Rotterdam. L'intervento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che chiude la tre giorni del congresso fondativo del Pdl si apre con una lunga lettura del messaggio che nel '94 segnò la sua "discesa in campo".  Il premier, e neo presidente del Pdl, ha regalato un'edizione in carta pergamena di quel discorso ad ognuno dei seimila delegati. "Costruire un nuovo miracolo italiano". Silvio Berlusconi ripropone il discorso del 26 gennaio del '94, spiegando che il sogno del Pdl "nasce oggi" ma è stato concepito già allora. "Popolo perché la sovranità appartiene al popolo", ribadisce il Cavaliere, "libertà perché è il nostro valore di riferimento". Il premier mette in risalto i valori di riferimento di quello che "altri chiamano il berlusconismo con buona parte di chi vuole denigrarci". Il presidente del Consiglio sottolinea che "la persona deve venire prima dello Stato" e parla della "difesa della famiglia naturale". "Questa sinistra e' cosi' arretrata e faziosa che non fa opposizione al governo ma fa opposizione al Paese". "La nostra missione deve essere quella di portare l'Italia fuori dalla crisi". "Si tratta di un virus partito dalla finanza che ha colpito l'economia reale. Nessuno al mondo puo' dire di avere la ricetta sicuro per debellare questo virus", spiega il premier che ribadisce la necessita' che gli italiani non mutino le proprie abitudini. "Non abbiamo mai regalato risorse alle banche - aggiunge il presidente del Consiglio -. Abbiamo stanziato una somma affinché si continui a fare credito alle aziende e affinché nessuno rimanesse indietro". "Questa crisi non ci impedirà di portare avanti i nostri progetti", osserva il Cavaliere. Poi il premier si concentra sui giovani e le donne. "Ci concentremo per la previsione di prestiti d'onore per tutti quei giovani volenterosi che vorranno mettersi in gioco promuovendo una nuova imprese". "Ci saranno 135.000 borse di studio" per studenti meritevoli nell'ambito di un nuovo sistema universitario che dice basta alla "moltiplicazione dei corsi e delle sedi distaccate". "Il corpo docente non sarà più riserva di caccia per parenti e amici", mentre una nuova governance dell'università garantirà la "terzietà e l'autonomia" dei vertici accademici. "In Italia - sottolinea - esiste una questione femminile, che parte dalle differenze di salario rispetto ai colleghi maschi e dalla carenza nella rappresentatività e il Pdl ha intenzione di intervenire per trovare una soluzione. Il Pdl - ha detto Berlusconi - ha dato un primo segno di rinnovamento alle ultime elezioni con molte donne candidate che hanno anche ruoli importanti, ve ne sarete accorti anche qui al congresso. Esiste una questione salariale, esiste una questione femminile sulla rappresentanza. Noi abbiamo fatto da subito una legge sulla violenza sulle donne che è già stata approvata in un ramo del Parlamento e tra questo e il mio precedente governo abbiamo varato 7 leggi in difesa delle donne, i governi precedenti non ne hanno fatta nemmeno una. Vogliamo fare ancora di più". Al centro del discorso del premier anche l'ambiente. "La nostra attenzione all'ambiente è nei fatti. Ma l'ambiente si tutela a partire dalle piccole cose" come ad esempio "facendo rispettare il divieto di imbrattare i muri di case e palazzi, di lordare le strade con mozziconi, cartacce e rifiuti di ogni genere: dobbiamo riportare le città al decoro e alla civiltà che meritano e che noi meritiamo". Il premier ha ricordato che anche a livello internazionale l'impegno non è mancato come quando, con il pacchetto clima, "abbiamo difeso l'ambiente ma anche gli interessi delle nostre imprese dal falso ambientalismo". "Cambiare l'Italia è la nostra missione - dichiara a gran voce il presidente Berlusconi -  una missione che va oltre il governo. Un grande movimento come il nostro non si accontenta dei successi ottenuti dall'esecutivo finora né guarda solo alle prossime elezioni". "Il Pdl - ha aggiunto - ha su di sé il peso della conduzione del paese ma deve anche pensare al futuro. Questo dovere non riguarda solo noi ma l'intera maggioranza, la Lega e il Movimento per l'Autonomia. Riguarda tutti gli uomini e le donne di buona volontà, le intelligenze riformatrici che anche nell'opposizione avvertiranno lo stesso dovere". "L'opposizione lo avvertirà davvero con concretezza e non con dichiarazioni estemporanee se e quando farà un passo avanti verso il confronto come ha fatto fino a ora due passi indietro".  "La sinistra deve fare due passi avanti e non indietro. Serve un paese moderno, in cui le istituzioni svolgano la propria parte. Dobbiamo - dice il premier - rivitalizzarla, arricchire la costituzione. Ci troviamo però in una contraddizione: noi la riforma istituzionale l'avevamo già fatta nel 2005 ed interveniva sulla devoluzione, la riduzione del numero dei deputati e dei senatori, la trasformazione del Senato in Senato federale, il rafforzamento dei poteri del presidente del Consiglio e l'introduzione della fiducia costruttiva". Proprio in quel momento "la sinistra che plaude alla richiesta di riforme si rifiutò di contribuire a questo lavoro e indisse addirittura un referendum con un comportamento irresponsabile". "Noi abbiamo avanzato l'offerta di una stagione costituente in Parlamento", rammenta ancora Berlusconi, "ci venne risposto di sì ma quel sì si trasformò in un no e ci fu una campagna di insulti". "E' evidente che riforme di questa portata andrebbero fatte in due, ma dopo queste esperienze c'è molto da dubitare sulla serietà della contraparte", sottolinea Berlusconi. "Alla riforma del federalismo - spiega il premier bisogna affiancare un contrappeso: quello dei poteri del Governo". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, introduce così il tema dell'ammodernamento del paese attraverso l'assegnazione di maggiori poteri per il capo dell'esecutivo. Parlando al congresso del Pdl Berlusconi ha sottolineato come "pur bene, il governo e la maggioranza hanno governato in condizioni difficili. In questi momenti - ha detto - l'esperienza recente ci ha insegnato che l'azione del premier è fondamentale e per poterla svolgere deve avere maggiori poteri". Lamentando che "la nostra Costituzione assegna al premier poteri quasi inesistenti. Poteri finti. Su questo - ha aggiunto - sono state scritte molte favole. La realtà è che il capo del governo non può nemmeno nominare o revocare i ministri come invece accade in Europa. Non ha quei poteri che i suoi colleghi delle grandi democrazie hanno e può solo redigere l'oridne del giorno del Consiglio dei Ministri e può solo esercitare una moral suasion basata sulla sua autorevolezza". Ma, ha sottolineato, "uno Stato lento non funzione e un Governo non può farsi imbrigliare in questi ritardi. E' dunque giunto il momento di modificare la seconda parte della Costituzione per far svoglere al meglio il lavoro al governo e al Parlamento,  ognuno nelle sue proprie funzioni". "Per le europee non ho esitazioni ad impegnarmi concretamente come un leader deve avere il coraggio di fare. Una candidatura di bandiera, una bandiera dietro la quale ogni vero leader chiama a raccolta il proprio popolo. Sarebbe bene che anche un leader dell'opposizione, se esistesse un leader, facesse altrettanto".  "Il Pdl è il partito che può guidare l'Italia nel nuovo secolo, e sopravviverà di certo ai suoi fondatori. Sarà una fucina di idee e di programmi. Un grande partito ha bisogno dell'apporto delle diverse sensibilita' personale. Tutto questo se non diviene correntismo è lievito della democrazia".

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