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Nonè stato così. Al congresso del Pdl Fini non ha mai cercato la lacrima, l'emozione. No, ha rivendicato il suo pensiero, il suo manifesto politico. Un altro Pdl. Che non è il grande pancione berlusconiano che tutto accetta e tutti rappresenta. No, è un partito laico. Asciutto. Legato allo Stato e alle istituzioni. Che combatte gli sprechi. Ecco, un laicismo istituzionale che non è relativismo. Che non ha alcuna paura di tirare un calcio alla Lega chiedendo al Pdl di prendere una posizione sul referendum che, se approvato, spingerà verso il bipartitismo. Un calcio anche a Berlusconi che in questo momento tutto vuole tranne che aprire un fronte con Bossi, il quale venerdì era venuto ad ascoltarlo in prima fila. Non ha remore a parlare di integrazione perché «un bambino e un malato sono prima di tutto sono persone umane, poi, eventualmente, immigrati». E in particolare si scaglia contro la legge appena approvata al Senato sul biotestamento. Ha parlato da uomo libero, senza più zavorre. Ha detto quello che pensa senza prestare attenzione alle parole da pronunciare per non dispiacere qualche sottocorrente. E ha chiamato Berlusconi a dare risposte. Sono gli stessi concetti, lo stesso futuro partito disegnato dal Fini di una settimana fa, quello che ha chiuso il congresso di An. Semplicemente depurato da quel gusto provocatorio, da quel tono anche un po' beffardo rivolto alle prime file del suo ex partito. È un Fini che comincia a muoversi nel campo più aperto. Riconosce la leadership di Berlusconi ma gli scippa il vessillo delle riforme che pure dove essere sbandierato dal premier nella replica di stamattina al padiglione 8 della Fiera di Roma. Non solo lo anticipa ma pone anche dei paletti sull'intervento che riguarderà il Parlamento. E cita Giulio Tremonti. Il superministro dell'Economia. L'uomo che dialoga con Alemanno. Il politico che si prepara a lavorare già da premier. Citarlo è significato invitarlo a farlo scendere di un gradino, esortarlo a tornare al ruolo di tecnico di via XX settembre. Fabrizio dell'Orefice

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