"Che emozione sul palco, Ma erano parole dal cuore"
Lei è giovane, ma ha le idee molto chiare tanto da conquistarsi più volte gli applausi del pubblico. Ha 20 anni, si chiama Giada Presente e studia Storia dell'arte alla Lumsa di Roma. Ieri è salita sul palco del congresso del Pdl e ha parlato a 6000 delegati. Con che spirito è salita su quella pedana? «L'emozione è stata grandissima e incontenibile. Ho trascorso la notte a preparare il mio intervento ma non è stato difficile perché quello che ho detto è nato dal cuore. Mi rendo conto di essere stata, nel mio piccolo, una protagonista di un momento eccezionale per la politica italiana e di questo ne sono felicissima. Oggi nasce una grande famiglia con Silvio Berlusconi leader». Ha avuto modo di parlare con lui prima del congresso? «Non l'ho mai conosciuto di persona prima di oggi. Quando ho iniziato a parlare l'ho guardato e lui mi lanciava sguardi di approvazione per quello che dicevo. Mi rimarranno sempre nel cuore i suoi gesti appena sono scesa dal palco. Mi ha abbracciata trasmettendomi tanta tenerezza e comprensione. D'altronde lui adora noi giovani e noi lo amiamo perché ci è vicino» Non tutti i ragazzi però saranno concordi con lei. «All'università ho temprato il mio carattere. Non volevo cedere alle ideologie di sinistra. Credo nella libertà e nel buon senso. Noi vogliamo meno ammortizzatori sociali e più prestiti d'onore, più donne al lavoro e meno femministe in televisione, meno burocrazia e più società civile. Grazie a Berlusconi abbiamo evitato che il Paese finisse nelle mani della sinistra» Con la nascita ufficiale del Pdl come immagina il rapporto tra voi e i ragazzi di Azione giovani, il movimento giovanile di An? «Io sono entrata nel gruppo giovanile da poco più di un anno e posso dire che ho molta stima e affetto per i miei amici che militavano all'interno di Azione giovani. Dopo di me oggi (ieri, ndr) hanno parlato altri 3 ragazzi, uno di FI come me e gli altri due vicini ad An. Alla fine ci siamo abbracciati tutti come stiamo facendo all'interno delle università dove stiamo già lottando compatti contro la ghettizzazione alla quale qualcuno vorrebbe farci sottostare» Alcuni giorni fa l'esclusione di Giorgio Almirante dal pantheon del Pdl aveva suscitato i mugugni di alcuni esponenti della destra. Quale dei suoi miti vedrebbe come modello e riferimento del nuovo partito? «Giovanni Francesco Malagodi, Giovanni Giolitti e sicuramente Alcide De Gasperi perché insieme al francese Robert Schuman e al tedesco Konrad Adenauer è oggi considerato come uno dei padri fondatori dell'Unione Europea. Un precursore dei tempi. Quello che tuttavia ha sempre saputo fare Silvio Berlusconi». E se potesse dare un consiglio al premier cosa gli suggerirebbe? «Di investire nelle nuove generazioni. Di lavorare per i giovani e magari, nel concreto, di ridurre il carico fiscale sulle imprese condotte da under trenta».